1954, Fiorelli-Ruccione, Ed. Suvini Zerboni

 

Il mare crudele della canzone anni '50

"La penetrazione del rock fu lenta e carbonara, nel paese dei 'papaveri e papere', del 'mare crudele', dei 'cancelli fra le rose', delle mamme che sono 'la bellezza di un bene profondo/fatto di sogni, rinunce ed amor'. L'Italia canora è tenacemente avvinghiata alle lacrime, al 'vecchio scarpone', alle bianche colombe sullo sfondo di San Giusto e di Trieste nuovamente irredenta". (Guido Vergani, "Intramontabile caldo respiro del rock", da "La Repubblica", agosto 1986)

"La canzone all'italiana dei primi anni '50 rappresenta una restaurazione nella restaurazione. E' insopportabilmente retorica. Gronda, oltre ogni misura, di lacrime e di sangue. Ne è un esempio davvero tipico '…E la barca tornò sola' di Ruccione e Fiorelli'. (…) Intanto la sinèddoche ('legno' per 'barca') che conferisce un che di grave e misterioso a tutta la situazione - la donna è infatti per definizione misteriosa e infida. Poi quell''incognita' di incerta interpretazione: 'sconosciuta'? 'Ignara'? Un latinismo comunque che aggiunge altro pathos alla scena (e che ben si addice alla donna: chi più della donna 'ignaro', chi più di lei impenetrabile? Infine l'attributo di 'straniera', da decifrare liberamente: sia come estranea (all'uomo) sia più prosaicamente come turista. Ma sempre, nell'un caso e nell'altro, donna di malaffare: epiteto valido per la donna in generale e per antonomasia per la donna forestiera.

   

Chi dunque rischierà la vita per salvare una simile femmina, sì dai capelli d'oro ma per l'appunto infida, impenetrabile - e soprattutto puttana? Ma i tre uomini, naturalmente, che come tutti gli uomini sono buoni, bravi, coraggiosi ed altruisti. E affrontano impavidi la morte... La scena si ripete in tante altre canzoni: ad esempio, 'Il torrente', di Carli-Liman: ancora una volta l'acqua, ancora una volta la donna falsa, irriconoscente e ingrata che travolge e crudelmente inganna l'uomo ingenuo… La consegna è: strappare le lacrime". (Gianni Borgna, "La grande evasione", Savelli Editore)