Betty Curtis
Le canzoni del quartetto Radar

"Negli anni '50 e nei primi anni '60 i brani non erano legati all'interprete. Ogni casa discografica faceva incidere ai suoi cantanti i brani in voga in quel momento. Anche il quartetto Radar ha cantato quasi tutte le canzoni dell'epoca, sia straniere che italiane, anche se i nostri primi successi sono stati due brani scritti da me, Celli, e da Guarnieri (la musica): 'Un'anima tra le mani' e 'Dammi la mano e corri'. Dopo sono diventati successi anche di altri interpreti."

"Tra i brani non scritti da noi che abbiamo cantato mi ricordo con piacere 'Oggi non ho tempo', scritto da Nisa, eseguito al Festival di Sanremo e 'Ti dirò', che poi diventò un grande successo con Tony Dallara. Quando Tony la cantò mi colpì perché il suo stile particolare la rendeva un brano eccezionale. Io penso che per avere successo oltre che saper cantare bisogna avere un difetto, cioè qualcosa che permetta di distinguere un cantante da un altro. Lo devi ascoltare e devi capire subito chi è, come succedeva per Modugno, Mina, Jenny Luna e Betty Curtis. Ho conosciuto tanti professionisti bravi con grandi qualità canore ma con voci anonime. Mia moglie, Betty Curtis, ad esempio, aveva questa voce squillante, il fraseggio particolare e una forte intonazione che la rendevano riconoscibile. La Milva e la Zanicchi le riconoscevi. Oggi la Giorgia la riconosci."

"Il Quartetto Radar partecipò con un coretto al primo disco di Betty Curtis "With all my heart". Prima di partire per una tournèe in Costa Azzurra avevamo fatto questo dischetto perché la casa discografica voleva far registrare questo pezzo a Betty, un brano della Petula Clark. Mia moglie non sapeva una parola di inglese ma pian pianino è riuscita a cantare questo brano. Quando siamo tornati abbiamo scoperto che il brano aveva avuto un successo incredibile. La stampa aveva scritto, me lo ricordo ancora adesso, 'Betty Curtis è una cantante italo-inglese che fa la hostess'
Il nome Betty Curtis lo coniò Teddy Reno perché riteneva che Roberta Corti non andasse bene.
Lui aveva la mania dei nomi in inglese!"


Sanremo, 1963:
I Radar cantarono 'La ballata del pedone'
e 'Oggi non ho tempo'