Piazza Pulita

Sanremo 2000 è un momento particolarmente intenso per la cantautrice catanese. Le cronache dei giornali si dilungano sul suo stato di tensione nervosa. Scrive, ad esempio, il sito www.rockol.it: "Anche i sussurri assurgono a scoop. In questo momento in sala stampa si è diffusa a macchia d'olio la voce che Gerardina Trovato sarebbe stata vista piangere a dirotto la notte scorsa, durante la cena, e che ciò sarebbe dovuto alla decisione di ritirarsi (oppure all'avere appreso di essere stata squalificata). Naturalmente, per ora non possiamo confermare: abbiamo cercato Gerardina, senza trovarla".
La sera stessa, quasi a fine serata, la cantante propone per la prima volta il suo pezzo. Dopo aver cantato, sempre stando a Rockol, "stanca e provata a seguito della sua esibizione, si è ritirata nella sua camera d'albergo. Solo quando ne è uscita per raggiungere degli amici, ha scoperto - dai portieri dell'hotel, che le hanno fatto i complimenti - di essersi classificata prima, almeno secondo la votazione della giuria demoscopica".

In effetti, la partecipazione al Festival per la ex rivelazione di 'Non ho più la mia città' ha dei risvolti personali che vanno al di là della promozione di un disco. Infatti, qualche giorno dopo Gerardina rivelerà che i gechi e vampiri della canzone simboleggiano i suoi recenti problemi personali: la lotta contro l'anoressia e, più in generale, contro la propria immagine, nella quale non si ritrovava più. "Temevo di deludere i miei fans. Avevo paura che vedendomi completamente cambiata dentro, con un'immagine diversa, si sarebbero sentiti presi in giro. Senza capire che invece in passato non facevo altro che prendere in giro me stessa".
Un tormento "molto più profondo e complesso di quello che una persona possa riuscire a scrivere in 4 minuti di testo di canzone. Nella canzone sembra quasi che questo tormento abbia conosciuto una fine, ma non è così, perché il percorso verso il cambiamento e la crescita di una persona è davvero lungo. Quando imbocchi una strada, e io l'ho appena intrapresa, devi avere la forza e il coraggio di percorrerla fino in fondo, se non vuoi tornare indietro al primo intoppo. (…) Quando mi guardavo allo specchio non pensavo assolutamente a niente, ed era questa la cosa terribile. Quella della strega di Biancaneve è una metafora, un modo di dire: 'Ma chi sei, ma chi sei, specchio specchio delle mie brame'. La strega di Biancaneve si guardava allo specchio perché si riteneva la più bella del reame, io invece per una vita ho pensato di essere né bella e né brutta, non ero niente. Ma, in fondo, come fai ad avere un'identità quando a Sanremo pesi 55 chili, l'anno dopo dimagrisci e arrivi a 47 chili, poi l'anno di 'Piccoli già grandi' superavo i 67 chili perché prendevo delle pillole che mi hanno fatto gonfiare come un pallone. Alla fine pensi: ma chi cavolo sono? La mia riflessione era questa: se io morissi in questo momento non saprei neanche che foto mi metterebbero sulla lapide!"

Con l'aiuto del padre medico, di uno psicologo, un endocrinologo e una clinica della salute, Gerardina comincia a cambiare vita. "Volevo una faccia, la mia faccia, quella che mi piaceva di più ed è stato pesante fare una scelta del genere, perché a 33 anni non è facile, ti rendi conto di aver buttato nel cesso (scusate l'espressione!) 33 anni di vita. Tra parentesi con persone sbagliatissime, appunto i vampiri, che invece di ascoltarti si approfittavano del tuo stato per succhiarti anche la tua ultima goccia di sangue, che tradotta in termini pratici significa l'ultima risorsa economica. Perché, purtroppo, quando vivi male con te stessa ti circondi di persone che svolgono al posto tuo quello che, se stessi bene, faresti tranquillamente da te, perché avresti voglia di farlo, quindi curare i tuoi interessi, andare in banca, ma anche andare a fare la spesa, perché no?" (da un'intervista al sito www.musicaitaliana.com)