Una
vittoria annunciata
Il fenomeno che ha preceduto tanti festival è
stato quello che indicava come vincitore un cantante che poi, quasi sempre,
vinceva.
E se non era così era perché altri giochi, al di sopra di tutto
e di tutti, avevano deciso altrimenti". Sono parole di Gigi Vesigna,
che dirigeva "Sorrisi e Canzoni TV" quando, qualche giorno prima
che il Festival 1982 iniziasse, propose Riccardo Fogli in copertina, in posa
da vincitore. Molte altre testate indicarono in "Storie di tutti i giorni"
la più adatta a rappresentare la canzone italiana - e fu così
che durante il Festival, quando il "mago" Giucas Casella annunciò
di aver individuato il nome del primo classificato esercitando i suoi poteri
medianici, milioni di italiani si persuasero che certe facoltà paranormali
fossero
normali. Di conseguenza, anche se la canzone era sicuramente
nel novero delle più meritevoli, non mancò di levarsi qualche
sospetto, cui Fogli replicò infastidito: "Le canzoni erano già
state sentite da tempo da parte degli addetti ai lavori: evidentemente la
mia era stata giudicata tra le migliori e quindi il mio nome era venuto fuori
così. In una manifestazione del genere non ci possono essere 'combine'.
E' una manifestazione troppo grossa: in ogni caso le polemiche non mancano
mai: il Festival è sempre vissuto sulle polemiche e, di solito le fanno
quelli che sarebbe meglio non esistessero". (da "Fermate quel festival!",
di Marcello Giannotti, Tarab Editore).
In ogni caso "Storie di tutti i giorni" è dotata di un testo
capace - proprio come il suo arrangiamento "trasversale" - di giungere
a milioni di italiani che l'hanno fatta propria. Ha scritto Dario Salvatori
nel "Dizionario delle canzoni italiane" (elleu multimedia), "La
canzone non era affatto male, aveva uno stile adeguatamente sanremese, in
grado di supportare Fogli, mezzo buttero e mezzo principe che aveva lasciato
con coraggio i Pooh per una carriera da solista, con una vaga aria decadente
e inappuntabile con lo smoking, per la delizia delle giovanissime e delle
loro zie".