Il look vincente
A metà degli anni '70 Riccardo Fogli si proponeva
in modo "casual", quasi a ripararsi dalle accuse di vita sregolata
che si era attirato dopo aver lasciato i Pooh e la moglie per, rispettivamente,
la carriera solista e Patty Pravo.
Tuttavia, già nel 1979 il bassista e cantante di "Piccola Katy"
(1966), nonché ex metalmeccanico alla Piaggio, apparve sulla copertina
dell'album "Che ne sai" in smoking e papillon. Questo, si badi,
mentre in Italia cominciavano a circolare i primi punk e in testa alle classifiche
si trovavano Dalla & De Gregori, piuttosto lontani da simile eleganza.
Per quanto la cosa possa fare sorridere, la verità è che Fogli
vedeva più in là: fatto tesoro delle difficoltà (e delle
botte) giovanili, intuì che nel decennio successivo presentarsi in
modo impeccabile avrebbe consentito di essere ascoltati più facilmente.
Dopo di lui, chi si è presentato al Festival vestito in modo approssimativo
(non parliamo dello sbrindellato Vasco Rossi, che non a caso in quel medesimo
Sanremo '82 giunse ultimo con "Vado al massimo") lo ha fatto a proprio
rischio e pericolo.
Ma altrettanto degna di nota dal punto di vista visivo la scelta di presentarsi
sul palco affiancato da un chitarrista. Ricorda il produttore di Fogli, Giancarlo
Lucariello: "Avevamo la precisa volontà di presentare il brano
in modo nuovo, diverso, rispetto a quanto erano soliti fare i concorrenti
del Festival. Dal momento che il brano aveva una marcata impronta chitarristica,
ci parve una buona idea creare una sorta di contraltare a Riccardo, così
elegante: così mandammo in scena con lui il chitarrista Roberto Puleo,
vestito in modo molto semplice. Fu un espediente che funzionò sia dal
punto di vista scenico che musicale, perché sottolineava la ritmica
che avevamo impresso all'arrangiamento".