Di
Un sabato italiano ho scritto prima la musica, su un giro
armonico "classico" di un certo tipo di canzone jazz alla Fats
Waller. Poi e' venuto il testo. Scrivevo
i testi su pezzi di carta sparsi, man mano che venivano, e i pezzi che
poi ritrovavo e riuscivo a decifrare (dato il tasso alcolico dei momenti
in cui venivano scritti) diventavano il testo. Mi ricordo di aver fatto
sentire il pezzo al telefono a uno dei miei amici e ci siamo commossi
tutti e due: è una canzone che descrive la mia vita nei primi anni
80.
Ero a Roma, non ancora trentenne, professione art director in un'agenzia
di pubblicità di giorno, e di notte vagabondo in giro per locali.
I ritmi erano demenziali: alle 9 di mattina in ufficio (dove arrivavo
in Vespa) a lavorare su campagne più grosse di me. Alle 5 di pomeriggio
via a casa, dormitina (mettevo la sveglia per le 9 di sera) poi mi alzavo,
mi vestivo e aspettavo il citofono che immancabilmente suonava verso le
9.30, e via in giro con i miei amici (di stampo "vitelloniano"
malgrado l'aspetto fricchettone) tutta la notte in giro per scantinati
di musica (Folk studio, Murales, Music Inn etc...). Lo scopo di tutto
ciò: la musica in generale, ma anche le donne, una ricerca senza
fine che a volte si concludeva brillantemente - donne vestite da sera
che la mattina alle 7 dovevano uscire da casa mia e passare davanti alla
portinaia esterrefatta - a volte meno, con me e i miei amici all'alba,
ad aspettare l'apertura dei bar a Trastevere, completamente distrutti.
Poi lasciarsi con la promessa domani non si esce, volata a
casa per una doccia, di nuovo in Vespa in ufficio, e così via,
e il citofono che alle 9.30 immancabilmente suonava nonostante le promesse
dell'alba precedente. Vita apparentemente frivola, ma in realtà
zeppa di ansie generazionali, descritte poi così bene per certi
versi dal primo Nanni Moretti, insicurezze di un'età in bilico
tra un futuro paurosamente convenzionale, e miti letterari e poetici di
sregolatezza e esistenzialismo che spaziavano selvaggiamente da Bukowsky
a Pavese. Tutti temi sviscerati nel 33 giri Un sabato italiano,
un concept album che racconta la storia di un gruppo di amici
alle prese con le problematiche legate alla condizione di singles: la
ricerca ossessiva dell'amore e insieme la paura di "legarsi",
nonché il senso di estraneità rispetto alle regole sociali
che stanno prendendo forma nei primi anni 80.
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