"La parte curiosa di questo episodio musicale è che il primo interesse nei confronti del mio progetto fu manifestato non da una casa discografica, ma da una trasmissione televisiva, ‘Mister Fantasy’, sempre in cerca di personaggi non convenzionali, e solo successivamente, di fronte alla ghiotta opportunità di avere un grande spazio promozionale, la CGD decise di finanziare il progetto. In quel momento pochi, all'interno della casa discografica, avevano una pallida idea del tipo di musica che avevo intenzione di fare, accontentandosi di sapere che l'album avrebbe subito raggiunto una vasta audience. Alla presentazione interna dell'album finito, non pochi executives della CGD restarono visibilmente perplessi".


    1983, S.Caputo, Ed. Mascheroni/Idiosyncrasy

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Ma come riuscì lo sconosciuto Caputo ad arrivare nel programma Rai presentato da Carlo Massarini? “La cosa è meno strana di quel che può sembrare adesso: il mio giro era piuttosto intellettuale, e nei locali tipo il Folk Studio etc... gravitavano normalmente personaggi particolarmente avanzati della Rai, quali infatti i produttori di Mr Fantasy, dei quali ancora oggi sono amico”. Certo, anche la trasmissione si pose il problema di come presentare al pubblico il nuovo personaggio: “In effetti in quel momento la mia musica era talmente ‘fuori’ dagli schemi usuali della canzone italiana che in generale ero rappresentato come una specie di ‘punk’ ripulito. Nei video le comparse erano tutti autentici punk ( non molto dissimili da quelli contemporanei con tatuaggi e piercing)”. Alla fine, la casa discografica si convinse a sostenere l’album. “Un sabato italiano” venne subito indicato come brano di punta, “quasi a furor di popolo”, conferma Caputo, “anche se c'era ‘Bimba se sapessi’ (allora ‘Citrosodina’) che in quanto apparentemente più allegra e più veloce di ‘Sabato’ era ritenuta più commerciale”