1974, E.Jannacci-R.Pozzetto, Ed. Suvini Zerboni/Impala

 


Canzonissima 1974

Il 1974 fu l'ultimo anno della storica trasmissione abbinata alla Lotteria di Capodanno. Criticata da ogni parte - cosa che negli anni '70 capitava ad ogni istituzione degna di questo nome - e disertata da molti dei cantanti più popolari, restii a sottoporsi al voto popolare (peraltro manipolabile acquistando molte cartoline, come rivelerà Gianni Morandi), Canzonissima si congedò con un'edizione comunque memorabile. Presentata da una Raffaella Carrà in ascesa, premiò la prima coppia interrazziale della canzone italiana, Wess e Dori Ghezzi ("Un corpo e un'anima"). Propose una sezione folk in omaggio al crescente interesse per la tradizione (vinse Tony Santagata con "Lu maritiello"). Ma a rendere indimenticabile Canzonissima '74 fu la presenza di Cochi e Renato, che ogni domenica portavano il pubblico italiano in una dimensione di comicità surreale con pochi paragoni. Le stralunate frasi "nonsense" della coppia vengono adottate un po' da tutta Italia, così come la sigla finale della trasmissione. Con una tecnica anticipatrice dei moderni videoclip, ogni frase di "E la vita, la vita" viene interpretata dai due comici, che si calano nei panni (o meglio, nei calzoncini da calciatore) di "chi continua a sbagliare il rigore", o di "chi un tempo ha fatto furore" (con travestimento da gerarchi fascisti).

 

Raffaella Carrà e Topo Gigio, conduttori assieme a Cochi e Renato di Canzonissima 1974