Caterina
Caselli
Nata
a Magreta (Modena) nel 1946, dopo essersi "fatta le ossa"
in locali quali il Capriccio e il Piper di Roma come cantante e bassista,
nel 1966 diventa l'esponente di maggiore successo del beat italiano
grazie a "Nessuno mi può giudicare", presentata al
Festival di Sanremo. Per diversi mesi il brano domina letteralmente
le classifiche di vendita, tanto che al confronto i singoli successivi
("Perdono", "Cento giorni", "Sono bugiarda",
"Il volto della vita", "Insieme a te non ci sto più")
sembrano avere un impatto minore - anche quando, come 'Perdono', vincono
il Festivalbar. Negli anni successivi tenta di uscire dall'immagine
del "casco d'oro" beat, interpretando brani d'autore.
Negli anni '70 la sua attività di cantante si dirada, e dopo
il ritorno a Sanremo nel 1990 con "Bisognerebbe non pensare più
a te", si dedica a tempo pieno all'attività di discografica
per l'etichetta Sugar: tra i nomi da lei lanciati negli ultimi dieci
anni ci sono Paolo Vallesi, Gerardina Trovato, Francesco Baccini, Andrea
Bocelli, Avion Travel, Elisa.
Gene
Pitney
Nato
nel 1941 a Hartford, nel Connecticut, autore ed interprete caratterizzato
da una voce tendente al melodrammatico, si impose come idolo adolescenziale
con 'Town without pity' (1961). Fino al 1965 fu uno dei dominatori delle
hit parade americane e inglesi ('Only love can break a heart', 'I'm
gonna be strong', 'It hurts to be in love', 'Twenty four hours from
Tulsa'). A metà decennio gli Usa cominciarono a voltargli le
spalle, e intensificò la sua presenza nel vecchio continente,
registrando spesso anche in spagnolo e in italiano ('Quando vedrai la
mia ragazza'). Nel 1968 ebbe il suo ultimo successo significativo, 'She's
a heartbreaker'. Nel 1989 tornò al n.1 nel Regno Unito
grazie ai Pet Shop Boys, con i quali duettò nel suo vecchio successo
'Something's gotten hold of my heart'.