Curiosità
In "Che notte" compare per la
prima volta nella storia della canzone italiana un luogo destinato
a diventare un mito: il Roxy Bar.
Vasco Rossi, nei primi anni Ottanta, ne farà un oggetto
di culto immaginandolo ricovero pensionistico per tutti coloro
che, come lui, avranno vissuto una "Vita spericolata"
(tant'è che anche Gino Paoli, raccontando dei suoi "Quattro
amici", lo cita nel finale del brano); il giornalista Red
Ronnie ne farà il titolo di una trasmissione su Videomusic.
Peraltro, il Roxy Bar citato da "Blasco" Rossi esiste
davvero: si trova a Bologna, protetto dai portici a pochi metri
dalle torri della Garisenda e degli Asinelli. Se sia lo stesso
di Buscaglione, non è dato sapere.
Nel luglio 2001 la Fortezza Medievale di Acquaviva Picena (Ascoli)
ha ospitato una mostra intitolata "Per non dimenticare",
durante la quale sono stati proposti alcuni filmati curati in
collaborazione con la Rai, un concerto-tributo del gruppo Wando
ed i Ruggero Urlando, e un'esposizione realizzata grazie a 53
fumettisti italiani che hanno interpretato graficamente il personaggio
di Buscaglione: "piatto forte", la ricostruzione della
vicenda di "Che notte", realizzata dall'artista umbro
Kuiry.
"Che notte" stabilì un nuovo collegamento
tra Buscaglione e la pubblicità: dopo i caroselli per
la birra "Asso", gli sciroppi "Fabbri" e la
"Pasticca del Re Sole" (che era "piccola così"),
un'altra folgorante immagine di Leo Chiosso venne presa a prestito,
stavolta dopo la morte del cantante, per propagandare un prodotto
- in questo caso, un insetticida. Durante "Carosello"
si vide perciò un sosia di Fred che, distrutto dal confronto,
narrava con un brivido: "Che notte quella notte: con le zanzare
ho fatto a botte
"