1956, F. Buscaglione-L. Chiosso, Ed. Melodi

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- Nascita della canzone -

Finita la guerra, Ferdinando Buscaglione, capo orchestra nei locali di Torino, dava sfogo al suo talento di violinista jazz innamorato di Joe Venuti e Stephàne Grappelli.

Ma nonostante la passione per la musica americana, i suoi scrittori preferiti in quel periodo erano Cesare Pavese e Vasco Pratolini. Un bel giorno Leo Chiosso, l'amico di sempre, con cui tentava di raggiungere il successo scrivendo canzoni (una delle quali era stata incisa da Gino Latilla) gli passò i romanzi di Damon Runyon, l'autore di "Bulli e pupe". Racconta Chiosso: "Noi cercavamo di imitare gli americani, ma soltanto dopo aver letto il romanzo di Runyon e le sue storie di gangster scalcinati intuimmo la nostra strada. Fu Fred a capire che mentre in quei libri si parlava delle pupe e dei gangster, noi dovevamo pensare alle commesse della Standa. Così, quando un giorno mi canticchiò al telefono un motivo, io pensai a una commessa dell'Upim che imitava Marilyn Monroe, e mi venne la folgorazione".
Un'altra "folgorazione", questa volta giunta in sala d'incisione, fu quella del fischio, il primo mai registrato in un disco italiano. A tale già "rivoluzionario" effetto sonoro, alla fine del brano vennero aggiunti altri rumori praticamente sconosciuti alla canzone di allora: un tripudio di petardi, piatti da banda e addirittura un orologio a cucù celebravano il bizzarro amore scoccato tra il protagonista e quello splendido "mammifero modello 103". Da quel momento, lo stile di Buscaglione avrebbe previsto piuttosto spesso l'impiego di simili espedienti per rendere più vitali le canzoni, rendendole sempre più simili a palpitanti "film" sonori.


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