1956, F. Buscaglione-L. Chiosso, Ed. Melodi      
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- Le "bambole" italiane -

Nonostante il piglio da "macho", il personaggio cui Buscaglione dà voce è in realtà tutt'altro che un "duro" con le donne. A partire dalla prima, il "mammifero modello 103" di "Che bambola": basti pensare che dapprima manda al tappeto il maschio importuno con energia degna di "Rocky, il gran campion". Dopo di che, mossa a "compassion", la maggiorata lo sorregge pentita... Ma in fin dei conti, è sempre lei a tenere in pugno la situazione. Dopo di lei verranno Teresa, che punta il fucile sul marito, seguita dalla fumatrice incallita (e, alla fine, assassina) di "Eri piccola", ed altre bellezze "criminalmente belle", cui Buscaglione chiede disperato di "Non partir" o, quanto meno, "non sparare". Anche se Leo Chiosso ha rivelato che ha ispirare le "donne fatali" del loro repertorio sono state più le commesse dell'Upim che le dive hollywoodiane, è evidente che dietro al ghigno da rubacuori Buscaglione sorrideva dei primi segnali di cambiamento della società italiana anni '50: la donna non era più la remissiva sposa, moglie e madre di un tempo, ma diventava protagonista del rapporto sentimentale, e si faceva largo nel mondo - con lo spirito di iniziativa, le curve, i pugni, e persino le armi.


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