Il
brano è stato scritto nel dicembre 2000, prendendo spunto
da un quadro dipinto dalla stessa Elisa: un volto sul quale scorre
una lacrima che contiene un'altra lacrima.
"E' una canzone che parla di una donna che chiede al suo uomo
di parlare, di comunicare sinceramente, senza barriere. E' una storia
mia, vera, accaduta nella mia terra, in Friuli: la storia di persone
che hanno un progetto di vita insieme, ma che poi capiscono che
non si realizzerà. Proprio per questo ho voluto che fosse
in italiano, perché si capisse esattamente quello che dicevo.
E' una cosa che mi ha toccato nel profondo, che mi ha portato a
prendere strade diverse da quelle che pensavo di prendere. La canzone
ruota intorno a quella terra, ai suoi odori, e volevo che si respirassero
non solo nel testo e nella melodia, ma anche nelle immagini del
video, che abbiamo girato lì. Non è stato come girare
in studio a Milano: un luogo come quello provoca delle sensazioni
diverse, ci si sente più vulnerabili ma anche più
disposti a rischiare".
Al testo ha collaborato oltre a Zucchero anche la signora Toffoli,
madre di Elisa. "In origine le parole erano in inglese, come
sempre: il brano si intitolava 'Come speak to me'. Tramite Corrado
Rustici, produttore di tutti e due, sono andata a trovare Zucchero
a casa sua. In una giornata abbiamo scritto soltanto il ritornello
e il titolo. Allora un giorno, dopo aver pranzato con mia madre,
ci siamo messe a sistemare il resto, ed è nato un testo in
cui mi sono riconosciuta. Inoltre, scrivere insieme ci ha permesso
di riavvicinarci, e ha avuto degli effetti sorprendenti su tutte
e due", ha affermato la cantante.
Nonostante il successo del brano, Elisa ripete che una nuova esperienza
in italiano è da ritenersi improbabile: "Con l'inglese
mi trovo più a mio agio: scrivo in inglese, leggo in inglese,
ascolto musica cantata in inglese. Per me è più innaturale
esprimermi in italiano. Il problema principale che ho avuto con
'Luce' è stato la necessità di sintetizzare, e di
rispettare la metrica dell'inglese.
Prodotto dall'amico Corrado Rustici (già produttore per Aretha
Franklin, Zucchero e la stessa Elisa), il brano è stato eseguito,
nel corso del Festival, con l'accompagnamento del Solis String Quartet,
quartetto d'archi che ha al suo attivo collaborazioni con Claudio
Baglioni, Adriano Celentano, Edoardo Bennato, 883, Andreas Vollenweider
e Dulce Pontes. Per la versione su disco invece Elisa si è
affidata al Turtle Island String Quartet.
|