Nel 1997, poco dopo il suo esordio, Elisa affermò: "Sanremo è la morte della musica. Bisognerebbe bruciare il palcoscenico: non credo che nella musica ci debbano essere della gare, che qualcuno possa decidere che una canzone è meglio di un'altra".


Nel 2000, comincia ad accettare l'ipotesi di partecipare alla kermesse. Nel 2001, partecipa - ma nel corso di un'intervista rilasciata ad Andrea Fontana di Rockol.it afferma: "Non sempre Caterina Caselli mi informa di quello che vuole fare per promuovermi. Anche questa volta, per esempio, ha mandato il demo della canzone alla commissione selezionatrice del Festival e mi ha informata a cose fatte". Alla fine, la giovane star si fa una ragione dell'esistenza del Festival, e scopre i lati positivi della manifestazione: "Sono venuta perché é l'evento musicale italiano più seguito. E io volevo proporre non me, ma la canzone. In questo modo in cinque minuti 15 milioni di persone l'hanno ascoltata. Non mi sento in gara. Sono contenta di essere qui, e mi dà soddisfazione trovare tanta gente che ha apprezzato il mio lavoro. L'impatto con la platea dell'Ariston? Quando canto non apro quasi mai gli occhi, non ho visto bene nessuno. Certamente non sono il mio pubblico, tutti molto composti, seduti…"
Un'utile indicazione sull'utilità del Festival può essere fornita da questo dato: la settimana successiva al Festival il brano va subito al n.1 nella classifica dei singoli. L'album "Asile's world", che era uscito nel maggio 2000, viene ripubblicato con l'aggiunta di "Luce", e raggiunge il n.6 nella graduatoria FIMI - Nielsen (posizione mai raggiunta nei dieci mesi precedenti).