1995, L.Quarantotto - F.Sartori, Ed.Sugar/Double Marpot
   

 

 

 

Critici e critiche

Così, il 19 febbraio 1995, Mario Luzzatto Fegiz del Corriere della Sera presentava il brano di Bocelli in gara a Sanremo 1995:
"Il tenore non vedente scoperto da Zucchero, vincitore lo scorso anno del girone 'Nuove proposte' con 'Il mare calmo della sera', quest'anno di diritto fra i big, propone 'Con te partirò', brano fra opera e operetta con grandi variazioni stilistiche che rappresentano in maniera pittorica l'idea stessa del viaggio. Motivo ricco d'enfasi, con ammiccamenti all'operetta molto orecchiabile e piacevole. Un brano che parte a tempo di marcia e finisce in bolero, scritto dal cantautore Lucio Quarantotto. È meno enfatico, ma forse più trascinante di quello dell'anno scorso. La continua variazione di atmosfere dipinge alla perfezione l'idea del viaggio".

Quattro anni dopo, il 26 aprile 1999, Ernesto Assante de La Repubblica analizzava il successo del cantante toscano enfatizzando l'importanza di 'Con te partirò':
"Cosa c'è di più 'italiano' della musica che propone Andrea Bocelli, con i suoi echi partenopei e toscani, con le sue arie cantabili, con i suoi sapori tradizionali? E cosa c'è di italiano che è conosciuto in tutto il mondo dopo la pizza, i mandolini, la moda e i calciatori? I tenori. Bocelli arriva dopo Mario Lanza e Caruso, ma anche dopo Pavarotti e i suoi molti concerti pop. Che hanno fatto uscire il 'bel canto' dai teatri d'opera. (…) Nel repertorio di Bocelli c'è un capolavoro assoluto, un brano che passerà alla storia della canzone accanto a 'Volare', ed è 'Con te partirò'. La spiegazione del successo di Bocelli è tutta in quella canzone, assolutamente perfetta. Un bolero sulla cui struttura è possibile cantare quasi per intero 'With or without you' degli U2, a conferma della modernità del brano. Che però allo stesso tempo è antico, familiare, riconoscibile, facilissimo da mandare a memoria e cantare anche sotto la doccia. Un'aria che è italiana e internazionale, prodotto di sintesi cantato con passione".

Curiosamente, in anni di entusiasmo per le cosiddette 'contaminazioni' dei generi, la critica più frequente rivolta a Bocelli è stata proprio quella di avvicinare il mondo della lirica e quello della musica leggera. Pure, Bocelli ha apertamente dichiarato che 'Con te partirò' appartiene alla seconda categoria. "Vivo la musica classica e quella pop come due espressioni artistiche separate che hanno fini, pubblici e contenuti diversi. La distinzione c'è, è netta e incancellabile". Questo senza sminuire la musica leggera. "Beniamino Gigli in tempi non sospetti cantò 'Mamma son tanto felice'; ma anche Caruso ha ceduto al repertorio musicale popolare per uscire dal ristretto ambito dei teatri ed entrare nelle case".