1984, R.Riefoli, S.Piccolo,G.Bigazzi, Ed. Suvini Zerboni     

 

 

- Dicono gli autori -

Raf: "Io ero stato a Londra dopo gli anni in cui avevo tentato di fare qualcosa nella new wave fiorentina con Ghigo dei Litfiba, nei Cafè Caracas. In Inghilterra ho conosciuto Steve Piccolo, bassista dei Lounge Lizards, e con lui ho scritto 'Self control'; lui ha curato in particolare il testo. La casa discografica aveva la necessità di lanciare il disco in contemporanea con la versione americana di Laura Branigan, che aveva già avuto un successo con Bigazzi, 'Gloria'…".

Giancarlo Bigazzi: "Raf è uno che ha tentato prima di molti altri una strada internazionale per cercare di mettersi sullo stesso piano di altri artisti, cantando in inglese eccetera. Devo dire che allora fummo veramente osteggiati da tutta la discografia italiana. Così finimmo in mano a un discografico che tale non si può definire, Claude Carrere. Siamo stati spinti in questa dimensione da una sorta di cecità e di imbecillità della discografia italiana, che ha rinunciato a un successo solo perché non lo capiva! Premesso questo, Raf è andato avanti 3 anni a tentoni, con una casa discografica di tipo decisamente consumistico perché Carrere era un grossista, in una situazione di grande sofferenza, finché il tutto si è ridotto a poca roba. Le porte si aprirono più per me che per Raf, perché ci siamo ritrovati con un contratto di 3 anni con Carrere, che ha due tacchi di 20 cm l'uno e quando ascolta i pezzi (per non più di un minuto) batte il calcagno per terra, con la famosa cassa in quattro. E' uno che intuisce i successi di un certo tipo in maniera impressionante, ne ha azzeccati tanti. Poi però questa gente, dopo, vuole una porcheria via l'altra, per costruire quelle carriere un po' alla Den Harrow, per capirsi, che partono con la cassa in quattro e si consumano finché la cassa in quattro non esce dagli occhi del pubblico! A quel punto il problema era fare l'album o non farlo, la paura di investire troppi soldi. Carrere con Self Control ha fatto un mare di quattrini: le cifre sono state esorbitanti - anche per noi, eh! - ma per Carrere è stato pazzesco, un record editoriale nell'ordine dei 3-4 miliardi. Per cui ci siamo trovati in un labirinto, anche se all'inizio in fondo Carrere è l'unico che non ci ha rifiutato… La sofferenza è venuta dopo, per l'ambizione di Raf di evolversi come artista, di avere un'immagine adeguata". (da "Fare Musica", ottobre 1989)

Raf: "Ho vissuto quel successo in maniera un po' schizofrenica, mi aggiravo per i palchi di mezza Europa con occhiali scuri e palandrane. Non mi sentivo a mio agio nelle vesti di cantante di musica dance. Poi quando ho fatto il tentativo di spostarmi verso il pop, il mio editore di allora, il francese Carrere, mi ha detto: Ah, non c'è la copia di 'Self control'? Chiuso. E sono rimasto fermo tre anni". (da un'intervista a "Il Manifesto", settembre 2001)