La nascita della canzone
Lavorando con il team costituito da Lucariello, Morra
e Maurizio Fabrizio, che curò l'arrangiamento, Togni partorì
il suo più grande successo. "'Luna' fu l'unione di due canzoni",
racconta Lucariello: "una si chiamava, se non sbaglio, 'Anna', e l'altra
'Guardo il mondo'. La prima aveva un inciso forte - 'Anna non fare la scema',
se non ricordo male - l'altra partiva con una strofa molto efficace, che faceva
subito presa. Togni fu bravo ad accettare di unire i due brani: era un ragazzo
di talento, con il quale a dire il vero non ebbi un rapporto molto intenso:
la nostra collaborazione si fermò all'ambito professionale. Entrambi
finimmo per porci, come obiettivo, quello di realizzare il miglior prodotto
possibile. Facemmo subito centro con 'Luna', cui diede un notevole contributo
anche Maurizio Fabrizio che avevo appena conosciuto, ma successivamente fu
difficile continuare la collaborazione. Dopo il buon successo di 'Semplice',
le nostre strade finirono per dividersi".
Lucariello molto probabilmente influì su diversi aspetti del personaggio
Togni, a cominciare da un certo lavoro sull'immagine affine a quella di altri
artisti da lui prodotti - ad esempio Riccardo Fogli: eleganza esagerata nell'abbigliamento,
e capelli lunghi (in decisa controtendenza rispetto ai capelli cortissimi
e vestiti sbrindellati del punk, esploso a fine anni '70). Un po' barocca
anche la copertina, con un teatro dal sipario rosso alle spalle del cantante,
e soprattutto il titolo dell'album, dalla lunghezza-record: "E in quel
momento entrando in un teatro vuoto un pomeriggio vestito di bianco mi tolgo
la giacca, accendo le luci e sul palco mi invento Gianni Togni".