"Alla
fine degli anni '70, il clima sociopolitico è attraversato da una mutazione.
Il contraccolpo è subito accusato dalla canzone d'autore, chiamata
ad una conversione di rotta intelligente e rapida. Se i ragazzi non amano
le prediche e guardano con sospetto la serietà dei fratelli maggiori,
anche i cantautori smetteranno di predicare, assumendo un'aria più
scanzonata. Che non eliminerà dalla nuova produzione l'alto artigianato
e l'esigenza di poesia". (Gianfranco Baldazzi, "La canzone italiana
del Novecento", Newton Compton Editore)
Nel 1980 questa mutazione, altrimenti detta 'riflusso', viene avvertita anche
da Gianni Togni. Questi, appena 19enne, aveva pubblicato nel 1975 un album
con la IT di Vincenzo Micocci (etichetta in cui si formarono Francesco De
Gregori, Antonello Venditti, Ron, e Rino Gaetano) intitolato "In una
simile circostanza" - che il "Dizionario del pop-rock" (Baldini
& Castoldi) descrive con le parole: "Vicino al jazz con testi ermetici".
Ma dopo l'insuccesso del disco di debutto, nel 1979 il giovane Togni decide
di cambiare rotta. A dargli la possibilità di trovare la sua strada
è l'incontro con il produttore Giancarlo Lucariello e il paroliere
Guido Morra.