1967, Mogol - G.Brooker - K.Reid, Ed. Aromando

 

- Nascita della canzone -

"La sequenza di accordi utilizzata dal primo Bob Dylan fu così imitata che te la ritrovavi ovunque: da 'When a man loves a woman' di Percy Sledge a 'Whiter shade of pale' a 'Penny lane' dei Beatles".
(Mike Bloomfield, grande chitarrista americano)


La mesta armonia che caratterizza il brano non corrisponde al sentimento che lega Gary Brooker, leader storico dei Procol Harum, e Matthew Fisher, tastierista della formazione inglese nel 1967. In più di tre decenni, i due hanno sostenuto versioni contrastanti riguardo alla genesi della canzone, e non a caso: come spesso succede, la 'torta' dei diritti d'autore (si ricordi che si tratta di uno dei singoli di maggiore successo della storia del rock) è stata causa di liti e rivendicazioni per come Brooker riuscì con un 'colpo di mano' a registrare il pezzo a proprio nome, riconoscendo soltanto il contributo dell'amico Reid come paroliere. Chiamato a ricostruire l'ispirazione originale del brano, affermò di aver conosciuto il lavoro di Bach attraverso uno spot pubblicitario, e di essersi servito di Fisher per 'perfezionare' la sua idea. Fisher invece, formatosi - da buon organista - su Bach, è stato riconosciuto dagli storici del rock come autore della celebre introduzione e dell'assolo, avendo spiegato con cura come giunse ad elaborarli partendo dalla 'Suite in Re' (BWV 1068) e dal preludio alla corale 'Wachet auf, ruft uns die Stimme' (BWV 645). Nonostante le notevoli somiglianze, peraltro, si può dire che Fisher prese a prestito da Bach il modo di comporre, ma non la melodia: la struttura armonica è diversa, e forse questo è uno dei casi in cui si può parlare di omaggio, più che di plagio. A metà degli anni '90 Fisher ha vinto il proprio risentimento ed ha accettato di partecipare a un tour con i membri originali dei Procol Harum - a suo dire, per una paga irrisoria, e con l'unico reale compenso di tornare finalmente a suonare in pubblico il 'suo' pezzo.