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1964,
Panzeri-Colonnello-Nisa, Ed. Suvini Zerboni
Gennaio
1964: da più di un anno i Beatles hanno l’Inghilterra ai loro piedi.
In America, Bob Dylan ha già scosso la musica pop con il suo brano
più noto, "Blowin' in the wind". In Italia si diffondono
balli come il twist, il surf, l'hully-gully. E anche Sanremo apre agli
stranieri, consentendo loro di cantare accoppiati a un artista italiano.
Per questo motivo, al Festival sono dati come favoriti l'alfiere dello
"yè-yè" Gene Pitney (che canta "Quando vedrai
la mia ragazza" con l'Elvis italiano, Little Tony) o la star di "Diana",
Paul Anka (che interpreta "Ogni volta").
Invece, la giuria premia una 16enne "acqua e sapone" che riafferma
l'importanza della castità. Grazie anche alla squalifica di Bobby
Solo, cui una misteriosa laringite impedisce di eseguire dal vivo "Una
lacrima sul viso", Gigliola Cinquetti, nata a Cerro Veronese il 20
dicembre 1947, ammessa in quanto vincitrice del Festival di Castrocaro,
si aggiudica la vittoria.
Prima ancora che la melodia, peraltro meno scontata di quanto si pensi,
a vincere sono il personaggio e un messaggio del quale gli italiani si
appropriano in pianta stabile, magari anche con qualche ironia o un po'
di snobismo. Su "Sorrisi e canzoni" Rodolfo D'Intino lo descrisse
all'epoca come "Un tema di modesta fattura, ma che ha fatto presa
particolarmente sul pubblico televisivo. Si direbbe costruito con i cascami
delle canzoni di Francoise Hardy. La Cinquetti bisbiglia con acerba grazia".
Sta di fatto che il brano e la sua interprete sono tuttora conosciuti
in tutto il mondo - si calcola che "Non ho l'età" abbia
venduto in tutto il mondo più di venti milioni di copie. |