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Guardando
le classifiche di vendita dellestate 68, difficilimente si
potrebbe presagire lavvicinarsi del cosiddetto autunno caldo.
Tre canzoni in particolare rimbalzano da una spiaggia allaltra.
Due contengono gli ingredienti più tipici della canzone balneare:
Luglio (Riccardo Del Turco) e Ho scritto tamo
sulla sabbia (Franco I e Franco IV). La terza, invece, contiene
qualcosa di diverso. Azzurro è un brano che parla destate,
ma non al mare: in città, dove si aggira un uomo che vorrebbe evadere
e forse non solo dal suo giardino - ma è frustrato da desideri
e pensieri che vanno allincontrario.
A cantare il brano, con voce volutamente sottotono, è Adriano Celentano,
che non presenta la canzone al Disco per lEstate, né al Cantagiro.
In effetti, per tutta lestate il Molleggiato è
pressoché invisibile, impegnato comè nelle riprese
di Serafino di Pietro Germi. Nonostante la mancanza di promozione,
il 15 giugno 1968 il disco entra in classifica: per tutta lestate
rimarrà nelle prime dieci posizioni. Persino Celentano pare stupito
dal successo, e commenta: Ogni tanto è bene scomparire per
qualche tempo. Che la gente non mi ha dimenticato lo vedo dal successo
del mio disco: Azzurro ha già raggiunto il milione
di copie e sta aumentando continuamente. E la verità:
a settembre, mentre le altre canzoni scivolano verso il basso, Azzurro
sale al n.1 della hit-parade: abbandonerà la vetta solo il 5 ottobre
ma uscirà dalla topo ten solo il 16 novembre. Quel giorno,
tra laltro, gli autori Conte e Pallavicini saranno nuovamente in
classifica grazie a Insieme a te non ci sto più, cantata
da Caterina Caselli.
Negli anni, Azzurro è diventata, oltre che il cavallo
da battaglia di Celentano, uno degli evergreen della canzone
italiana. E stata interpretata da moltissimi artisti, da Mina al
jazzista Giorgio Gaslini, da Gianni Morandi a Tonino Carotone, da Fiorello
agli Skiantos ma il suo autore Paolo Conte ha sempre avuto una
certa ritrosia nel cantarla di persona. Solo nel 1985, con oltre dieci
anni di carriera solista alle spalle, lavvocato di Asti inserisce
il brano in un suo disco (Concerti, 1985): è una versione
dal vivo e piuttosto abbozzata. Probabilmente Conte ritiene che la voce
adatta a cantare quel brano sia proprio quella di Celentano, e che sia
difficile trovare un arrangiamento migliore di quello di Nando De Luca
(ex batterista di Luigi Tenco, al fianco di Celentano anche per Una
carezza in un pugno, Storia damore). Solo nel
1998 Conte inciderà una versione in studio di Azzurro,
scegliendo ancora una volta un arrangiamento pianistico ed essenziale.
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