Contrapposizioni 1: Nilla e Tonina

Ad accompagnare ognuna delle canzoni in gara al Festival del 1958 provvedevano due orchestre, come stabilito dal regolamento del 1953: tutti i pezzi venivano eseguiti, con un cantante diverso, sia dall'orchestra di Cinico Angelini che da quella, considerata più moderna, di Alberto Semprini.

I due Maestri potevano contare sui loro "clan", ovvero cantanti con cui legavano meglio dal punto di vista personale oltre che artistico: Nilla Pizzi faceva parte da anni della "corte" di Angelini, con il quale aveva avuto anche un interludio sentimentale. Per questo motivo fece una certa sensazione il rifiuto, da parte della "regina", di farsi dirigere da Angelini, affidandosi a Semprini. Fu dunque Tonina Torrielli ad eseguire il brano sotto la direzione di Angelini.


A parte la canzone, le due cantanti non avevano molto in comune: la Torrielli, in particolare, rappresentava un modello di modestia che molti contrapponevano alla "regina" Pizzi. Il critico de "La Stampa", Marinella Venegoni ne sottolinea gli: "atteggiamenti monastici e un aspetto spoglio, occhi bassi, vita incontaminata. L'importante era lasciarsi alle spalle Nilla Pizzi, pericoloso simbolo della donna uscita libera dalla guerra. La prima perfetta cantante tv diventò allora Tonina, operaia di provincia come tante, subito definita la 'Caramellaia di Novi Ligure'. Parlata semplice, vocina intonata, occhi buoni, era pronta per la favola del successo ma aveva anche la prudenza lunga della povera gente e non si sarebbe montata la testa. Fu la capostipite di un filone molto popolato, che proseguì prima con l'eterna casalinga Orietta Berti e poi con Mariella Nava (ma causa il nudo obbligatorio tale specie è ormai estinta)".

La Torrielli, che aveva lasciato nel 1956 il suo lavoro in un'industria dolciaria, ha confermato che una sorta di dualismo esisteva: "Dopo L'edera' il nostro caso finì su 'Specchio dei tempi': due fazioni litigavano su chi fosse più brava. Ma cantare per noi è sempre stato un divertimento. Siamo rimaste lontane dai complotti e dalle polemiche".

Entrambe portavano al Festival altri brani: la Pizzi ne eseguiva due: 'Amare un'altra' e 'Giuro d'amarti così' (con Claudio Villa); la Torrielli 'Nozze d'oro', 'I trulli di Alberobello' e 'Mille volte'. Ci fu, comunque, un particolare che finì per accomunarle: entrambe sfoggiarono un abito diverso per ogni serata del Festival, suscitando un pizzico di disapprovazione. "Noi cantanti eravamo l'immagine della Rai e quindi dovevamo essere sempre in ordine ed eleganti" , ha spiegato la Torrielli.

 


1958, D'acquisto-Seracini, Ed.Tiber

Nilla Pizzi e Tonina Torielli