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Il
film
A più di 15 anni dalla
pubblicazione della canzone, nel 1955, uscì un film ad essa ispirato
- e intitolato, ovviamente, "Porti un bacione a Firenze". Il
regista era Camillo Mastrocinque, infaticabile realizzatore di film con
Totò, ma anche di pellicole a sfondo musicale - alcune ispirate
all'opera, altre alla musica leggera (tra queste "Noi duri"
con Fred Buscaglione, "Domenica è sempre domenica" con
Mario Riva, "Attanasio, cavallo vanesio" con Renato Rascel).

La vicenda, accompagnata da canzoni di Claudio Villa e Nilla Pizzi (oltre
ovviamente al brano di Spadaro), era imperniata su Simonetta (Milly Vitale),
una ragazza che torna a Firenze dopo aver vissuto a New York.
Innamoratasi di uno scultore, perde la vista in un incidente d'auto: per
evitare un dolore all'innamorato, lo lascia. Dopo aver incontrato un nostalgico
fiorentino (Spadaro) sulla nave che la riporta in patria, la ragazza ritroverà
il suo scultore (Alberto Farnese). Nel cast, da segnalare anche Marisa
Merlini e Sergio Tofano. Il film non fu l'unico interpretato da Spadaro,
che prese parte, tra gli altri, a "La carrozza d'oro" di Jean
Renoir, "Divorzio all'italiana" di Pietro Germi, e "Sanremo,
la grande sfida" (film del 1960 firmato da Piero Vivarelli e ambientato
nei giorni del Festival: vi presero parte anche Teddy Reno, Renato Rascel,
Nini Rosso, Adriano Celentano, Tony Dallara, Mina, Joe Sentieri e Domenico
Modugno). Il suo ultimo film fu "Le ore nude" (1964), tratto
da un racconto di Moravia, con Rossana Podestà, Philippe Leroy,
Keir Dullea.
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