1994, Trovato-Valli-Anastasio, Ed. Sugar/L'impatto

Presentato da Pippo Baudo, Sanremo 1994 cade in un periodo particolarmente denso di eventi che scuotono l'opinione pubblica. Il 'ciclone' Tangentopoli, le stragi di mafia, la guerra in Bosnia sono eventi difficili da ignorare.

E così, anche in quello che un tempo si riteneva un indifferente baraccone vengono presentate canzoni con evidenti riferimenti all'attualità, che faranno discutere per la scelta (secondo alcuni, opportunistica) di trattare certi temi sul palco del Teatro Ariston. In particolare, si polemizza su 'I soliti accordi' di Enzo Jannacci e Paolo Rossi, 'Signor Tenente' di Giorgio Faletti e 'Non è un film' di Gerardina Trovato. Quest'ultima era stata presentata in questo modo dal critico del "Corriere della Sera" Mario Luzzatto Fegiz: "La cantautrice siciliana, che nell'edizione dello scorso anno si era classificata terza fra i giovani, ritorna alla ribalta in stile più roccheggiante con il brano 'Non è un film'. La canzone è stata ispirata dalla guerra nella ex Jugoslavia. C'è un crescendo drammatico che riassume la babele dei messaggi negativi che ci mandano i media in questo nostro tempo. La morale del brano: vorremmo che certi primi piani fossero finzione e invece sono una dura realtà".
"Non é assurdo che ci sia questa musica al Festival, perché così é il nostro paese" afferma Gerardina Trovato in un'intervista a "La Repubblica". "In Italia a nessuno interessa davvero cambiare le cose. E così é anche nella musica. La tv programma indifferentemente giochi a premi, pubblicità di profumi e detersivi, ragazzine squittenti, intervallandole con immagini di morte e stupri nella ex Jugoslavia, quasi come se fossero la stessa cosa. La mia canzone é contro questa omologazione, contro questo appiattimento. Io sono felice di avere scritto questa canzone, perché spero che la gente non si abitui mai alle immagini dell'orrore e della guerra, che capisca davvero che non si tratta di film o di pubblicità. Urlando con la musica spero che questo messaggio arrivi agli altri".
Alla fine, il Festival viene vinto da "Passerà", di Aleandro Baldi, una canzone che - a suo modo - evoca il clima difficile di quel periodo, suggerendo di affrontarlo con il classico metodo del 'canta che ti passa'. Al secondo posto si piazza Faletti, al terzo Laura Pausini con 'Strani amori', e al quarto Gerardina Trovato. La quale commenta: "Speravo in un terzo posto, anche perché in una delle due votazioni precedenti ero stata anche prima. Ma se sei sicura di avere fatto un bel disco la classifica ha un'importanza relativa. Ed io ne sono sicura".

 

"Gerardina Trovato non ha vinto il Festival ed è uno scandalo!"
(Marco Santin, Gialappa's Band, durante 'Mai dire gol', 1994)