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scheda
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Gli autori
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Giulio
Rapetti, in arte Mogol,
è il "paroliere" per eccellenza della canzone
italiana. Nato a Milano nel 1936, figlio di un importante discografico,
comincia a scrivere testi alla fine degli anni '50. Nel 1961 vince
il Festival di Sanremo con "Al di là", scritta
insieme a Donida e interpretata da Betty Curtis e Luciano Tajoli.
Nel quinquennio successivo, lo vince nuovamente con "Uno
per tutte" (1963, cantata da Tony Renis) e "Se piangi,
se ridi" (1965, Bobby Solo). Ma firma anche brani di impatto
immenso quali "Stessa spiaggia stesso mare", "Una
lacrima sul viso" (il primo 45 giri a vendere un milione
di copie), "Che colpa abbiamo noi", Io ho in mente te".
Nel 1966 inizia la collaborazione con Lucio Battisti: fino al
1980, i due daranno vita ad un matrimonio artistico talmente fortunato
da mettere quasi in secondo piano i lavori successivi. Che per
Mogol sono tutt'altro che trascurabili: basti ricordare la nuova
vittoria a Sanremo con "Se stiamo insieme" cantata da
Riccardo Cocciante (per il quale aveva scritto "Cervo a primavera")
e l'exploit di "L'emozione non ha voce", con la quale
Adriano Celentano è tornato a dominare le classifiche alla
fine degli anni '90.
Nato nel 1948 a Milano, nel 1963 Mario Lavezzi fonda i
Trappers con Tonino Cripezzi e Bruno Longhi (futuro telecronista).
Dopo aver inciso "Ieri a lei" (Yesterday" dei Beatles),
il gruppo si scioglie, e Lavezzi è invitato
da Cripezzi nei Camaleonti, dai quali è uscito Riky Maiocchi.
Dopo "Portami tante rose" (1966) e "L'ora dell'amore"
(1967) lascia il gruppo per fare il militare. In tale periodo
comincia a scrivere canzoni: la prima è "Il primo
giorno di primavera", portata al successo dai Dik Dik. Nel
1970 fonda i Flora Fauna e Cemento; poi, con elementi provenienti
dalla Formla 3, Il Volo. Nel 1975 intreccia con Loredana Bertè
un legame sentimentale e professionale: ne produce gli album fino
alla fine dei decennio. Come produttore lavora inoltre con alcune
delle più importanti cantanti italiane (Anna Oxa, Fiorella
Mannoia, Ornella Vanoni). Come autore, firma, tra le altre, "E
la luna bussò", "Dolcissima", "E"
tutto un attimo", "Vita" e "Stella gemella"
di Eros Ramazzotti. Tra gli album registrati a proprio nome, da
segnalare quelli (finora 3) intitolati "Voci", basati
su duetti con artisti che vanno da Morandi alla Vanoni, da Raf
a Biagio Antonacci.
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Gli
interpreti
Lucio Dalla
è nato
a Bologna nel 1943. Dopo aver fatto parte dei Flipper, debutta
a Sanremo con "Paff bum". Nei primi anni '70 arrivano
brani di un certo successo ("4/3/1943" e "Il gigante
e la bambina") ma il vero Dalla viene fuori dal '74 al '77,
con la collaborazione col poeta Roberto Roversi. La coppia realizza
album di notevole spessore, con sperimentazioni nei testi e nelle
musiche. Dal '77, un'altra svolta: Dalla diventa cantautore, e
le vendite dei suoi dischi decollano, da "Com'è profondo
il mare" a "Lucio Dalla", l'album che lo consacra
grazie ad "Anna e Marco" e "L'anno che verrà".
Nel 1979 un fortunatissimo tour con Francesco De Gregori (e Ron)
consente di dominare le classifiche con il live "Banana Republic".
Negli anni successivi, accanto a dischi sempre accolti con grande
favore da parte del pubblico, si dedica anche al lancio di gruppi
e artisti spesso appartenenti alla sua Bologna: gli Stadio, Luca
Carboni, Samuele Bersani. Nel 1986 incide "Caruso",
il suo maggiore successo: verrà ripresa anche da Pavarotti,
e incisa in una trentina di versioni in tutto il mondo. Il 1988
è l'anno di una nuova, inattesa accoppiata, con Gianni
Morandi. Nel 1990, Dalla stupisce ancora, con una canzone di Ron,
la filastrocca "Attenti al lupo", che diventa uno dei
suoi brani più conosciuti nonostante la critica storca
il naso. Grazie anche a tale canzone, il disco "Cambio"
stabilisce il suo record di vendite (ed è tuttora tra i
più venduti della storia della canzone italiana). Negli
anni '90 la sua attività è ormai all'insegna dell'eclettismo:
dirige la sua etichetta, la Pressing (per la quale incide la maggior
parte degli artisti da lui scoperti), compone musiche per film,
realizza programmi tv, dipinge, fa il gallerista, si cimenta con
la musica classica.
Gianni
Morandi è nato a Monghidoro (Bo) nel 1944. Dopo qualche
provino e festival, nel 1962 Franco Migliacci gli affida il twist
"Andavo a cento all'ora". Subito il pubblico simpatizza
per il ragazzo, che dopo una serie di brani scanzonati (il famoso
"Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte") nel
1964 vince il Cantagiro con "In ginocchio da te", dalla
quale viene tratto anche un (esile) film di notevole successo.
Per tutto il resto del decennio Morandi è uno dei cantanti
più amati d'Italia: ogni suo brano (di regola firmato dal
manager-paroliere Migliacci) vola in classifica, con punte di
diamante come "Non son degno di te", "C'era un
ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones",
"Un mondo d'amore", "La fisarmonica", "Scende
la pioggia", "Ma chi se ne importa". Con gli anni
'70 inizia una clamorosa crisi: il pubblico sembra voltargli le
spalle. Dopo alcune canzoni per bambini e conduzioni televisive,
Morandi si ritira in buon ordine: studierà musica classica
al Conservatorio. Con gli anni '80 inizia la risalita, dapprima
timidamente ("Canzoni stonate", "Uno su mille",
"La mia nemica amatissima"), poi in modo trionfale,
con la vittoria a Sanremo (1987, "Si può dare di più",
con Tozzi e Ruggeri) e "Vita", in duetto con Lucio Dalla.
Negli anni '90 si riprende il posto che gli compete nella canzone
italiana: oltre a tornare in classifica con "Bella signora"
e "Banane e lamponi", recita in alcune fiction e nel
2000 scala l'Auditel con il programma Rai "C'era un ragazzo".
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