Ruggeri ha dichiarato in anni recenti che "questa idea nata con grande entusiasmo prevedeva anche un seguito. Si era pensato ad una serie di concerti da fare in tre da cui trarre un album dal vivo nel quale ognuno cantava le canzoni dell’altro... ricordo che Umberto voleva per sé ‘Il mare d’inverno’, io ‘Dimentica dimentica’, poi tutti e tre avremmo fatto ‘Un mondo d’amore’... insomma, una cosa decisamente divertente. Potevamo essere i nuovi Crosby Stills & Nash: tre carriere parallele che ogni tanto si incontrano per un progetto comune. E per un momento abbiamo creduto che questa pazza idea potesse anche funzionare. Avevo anche scritto un pezzo apposta, ‘La canzone della verità’ (il retro del singolo) dove, con riferimenti piuttosto evidenti, la prima strofa era destinata specificatamente a Morandi, la seconda a Tozzi e la terza a me". Invece, spiega Ruggeri, "le pressioni esterne iniziarono a farsi pesanti": l'idea si presta a uno sfruttamento commerciale su larga scala che rischia di trasformare in prodotto meramente industriale un progetto nato dall'amicizia prima ancora che da considerazioni professionali. Già durante il Festival si levano le critiche di chi pensa che il vero scopo dell'operazione sia di sfruttare congiuntamente le basi di fans dei tre artisti. I quali, conclude Ruggeri, decidono di sciogliersi per difendere "un’idea ‘pulita’ che non poteva e non doveva diventare qualcosa che finisse per prestare il fianco a critiche di speculazione. Alla fine Gianni fu il primo a dire basta: non potevamo veramente rovinare tutto facendo la maglietta o il cappellino del trio, il poster del trio, la pubblicità in trio o chissà cos’altro, cosi decidemmo, in perfetto accordo (e questo fu molto bello), di rinunciare a tutto il progetto. Fu veramente un peccato. Come una volta mi disse Gianni, tutto quello che lui ha poi fatto con Dalla poteva accadere nella stessa maniera, con noi, in quell’occasione”.

 

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