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1983, Ruggeri - Schiavone

 

 

 

la scheda

 

Testo

 

 

Piano americano,
e sfioro il tavolo con una mano.
Pomeriggio strano,
e un desiderio che è fuggito lontano.

Polvere, gran confusione, un grigio salone,
in quale direzione io caccerò la
polvere dei miei pensieri ? E quanti misteri
con pochi poteri che la mia condizione mi dà


Aria un po’ viziata,
quella finestra andrebbe spalancata.
Tela rovinata,
e la cornice è tutta consumata.

Polvere, troppi ricordi, è meglio essere sordi
e forse è già tardi per toglierà la
polvere dagli ingranaggi, dai volti dei saggi
coi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà

non mi cercare, che non mi riconoscerai.

(ripete sfumando)