|

L'album



|
Nel
1989, subito dopo aver composto il tema ufficiale per le Olimpiadi di
Seul '88, Giorgio Moroder venne incaricato di comporre l'inno ufficiale
dei Mondiali di calcio in programma l'anno successivo in Italia.
Il compositore, forte di tre premi Oscar ('Fuga di mezzanotte', 'Flashdance
- What a feeling' e 'Take my breath away') e numerosi successi internazionali,
si mise al lavoro nella sua città di adozione, Los Angeles, con
il suo gruppo, il G.M.Project. Ne facevano parte il cantante Paul Engermann,
Molly Ruffalo e Joe Milner. Il brano prese forma, inizialmente, nella
sua versione inglese, ovvero 'To be number one', scritta con un suo collaboratore,
il paroliere Tom Whitlock (coautore di 'Take my breath away', canzone
che interpretata dai Berlin aveva dato un notevole contributo alle fortune
del film 'Top gun'). Da segnalare il fatto che dopo la versione pro-Mondiali,
contenente un accenno esplicito alle "italian nights", il previdente
Moroder ne pubblicò un'altra con un testo più generico (ed
eventualmente, adattabile ad altre competizioni
)
In un'intervista al settimanale 'Sorrisi e canzoni', il musicista di Ortisei
spiegò il suo approccio: "Scrivere un inno non è facile,
ed è comunque molto diverso dallo scrivere una canzone. Innanzitutto,
un inno deve essere necessariamente maestoso, con una struttura musicale
solida, ma nello stesso tempo orecchiabile, alla portata di tutti. Vista
l'internazionalità del brano, deve inoltre avere suoni moderni
e molto curati. Il nostro paese non è solo quello della melodia
e dei mandolini napoletani. La pulsione verso il rock, magari con sonorità
latine, è molto forte".
Per la versione italiana del brano, la scelta cadde su Edoardo Bennato
e Gianna Nannini. Il primo era reduce da un numero uno estivo ('Viva la
mamma', luglio 1989); la seconda aveva raggiunto il n.3 un anno e mezzo
prima con la non memorabile 'Hey bionda' - ma rimaneva una delle cantanti
italiane più conosciute in Europa. Trapelarono voci maligne sulla
difficile convivenza tra i due artisti sia in sala di registrazione che
durante la stesura del testo italiano - che secondo alcuni sarebbe soprattutto
farina del sacco del cantautore napoletano. "C'è stato qualche
problema perché le loro tonalità sono diverse, ma tutto
si è risolto per il meglio", si limitò ad ammettere
Moroder: "Entrambi sono due interpreti rock che hanno alle spalle
esperienze diverse ma anche credibilità e professionalità".
In ogni caso, dopo aver eseguito la canzone dal vivo per i 75.000 presenti
allo stadio Giuseppe Meazza di Milano per la partita inaugurale Camerun-Argentina
(8 giugno 1990), i due si mostrarono inclini a "rimuovere" l'intera
operazione. Probabilmente entrambi si sentirono schiacciati e forse spersonalizzati
all'interno del gigantesco circo mediatico, promozionale e organizzativo
che fu Italia '90. Di fatto, il brano si rivelò uno dei maggiori
successi discografici degli ultimi vent'anni: registrato nel novembre
1989, venne presentato sotto Natale e immediatamente entrò in classifica
al n.3 (30 dicembre 1989). Il 10 febbraio 1990 andò al n.1, spodestando
la 'Lambada' dei Kaoma. Dopo un paio di settimane perse terreno, ma senza
mai scendere sotto al n.5. E con l'inizio dei Mondiali, riprese la vetta
della classifica, per restarci fino al 15 settembre, giorno in cui cedette
il posto proprio a Gianna Nannini, con 'Scandalo'.
.
|