1983, S. Caputo, Ed. Mascheroni/Idiosyncrasy

 

 

 

la scheda

   

Autore e interprete

Sergio Caputo
Nato a Roma nel 1954, Sergio Caputo debutta come cantautore al semileggendario Folk Studio alla fine degli anni ’70.
Dopo un minialbum passato sotto silenzio o quasi, e una ben avviata carriera di art director pubblicitario, nel 1983 incide il primo album, intitolato “Un sabato italiano”.
Il successo, favorito dalla segnalazione del programma televisivo “Mister Fantasy”, è immediato. Fino alla fine del decennio Caputo rappresenterà una delle punte più innovative della musica italiana, sollevando un po’ di polvere da edizioni del Festival di Sanremo particolarmente deprimenti (1987 - “Il Garibaldi innamorato”; 1989 - “Rifarsi una vita”; 1998 - “Flamingo”).
Negli anni ’90 il suo avvicinamento al jazz si fa sempre più marcato, anche se il genere “latino” (che pure Caputo non disdegna) suggerirebbe percorsi commercialmente più facili per l’autore di “Italiani mambo”. Ma alla passione non si comanda: attualmente Caputo vive a San Francisco dove con il suo quintetto suona la musica che più ama: il jazz.