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"Di
cosa parlo nei miei pezzi? Vorrei poter rispondere che mi guardo intorno,
percepisco il dolore del mondo, il malessere sociale, e poi traduco
in musica l'urlo di rabbia che ne deriva. Vorrei ma non posso. (
)
Sono del parere che la musica sia una forma d'arte positiva, e che il
suo scopo sia quello di dare serenità, allegria, voglia di stare
insieme, e non il contrario. Ovviamente ognuno ha la sua visione personale
in merito, e ho il massimo rispetto per tutti coloro che concepiscono
la musica come veicolo di rabbia, di aggressività, di malessere.
Solo che faccio fatica ad ascoltarli".
(Sergio Caputo)
Sergio
Caputo
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Dopo
il successo del primo singolo 'Un sabato italiano' e le apparizioni alla
trasmissione 'Mr.Fantasy', l'uscita, nel 1983, del secondo singolo 'Bimba
se sapessi' avviene a poca distanza da quella dell'album.
Questo, intolato 'Un sabato italiano', è costituito da dieci canzoni
legate da un filo narrativo: raccontare l'ordinaria ricerca dello straordinario
da parte di un gruppo di amici che faticano anche "solo per riuscire
a galleggiare in questo pazzo mare" e tentano di spremere un po'
di vita dall'ennesima serata in città.
Così, ad aprire il 33 giri è proprio 'Bimba se sapessi',
che in un tripudio di fiati simulati da un sintetizzatore d'epoca che
oggi potrebbe impallidire di fronte a una tastiera-giocattolo (d'altra
parte, non c'era il budget per una big band) descrive con pochi tratti
l'universo casalingo di un trentenne frustrato e single: "Ho una
collezione di medicinali e due bicchieri, e avanzi del pranzo di ieri".
A proposito di medicinali, nella sua versione originale la canzone iniziava
con una frase che causò qualche problema all'autore.
Come racconta lui stesso, "Inizialmente il brano diceva 'Citrosodina
granulare bevo per dimenticare / il mal di mare viscerale che questo mondo
mi dà'. Mentre l'album era in distribuzione, venimmo contattati
dalla casa farmaceutica che produce la Citrosodina, e un funzionario zelante
ci informò che nominare un medicinale in qualunque forma di comunicazione
è sempre e comunque considerato pubblicità, e la legge sulla
pubblicità dei medicinali impone di dire anche 'leggere attentamente
le avvertenze' e 'usare con cautela'
Per non rischiare una multa
miliardaria da parte del ministero della Sanità fui costretto a
rientrare in studio e cambiare la frase con la prima cosa che mi venne
in mente: 'Idrofobina vegetale' (aaagh!)... Ci sono in giro solo 5000
copie con la versione originale in vinile, e vengono vendute a carissimo
prezzo sul mercato nero", conclude ironicamente Caputo.
Da segnalare una curiosità: il sapore "swing" del brano
convinse gli autori della trasmissione televisiva "1945 e dintorni",
condotta da Enzo Biagi, a sceglierla come sigla.
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