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"Forse la gente trova che ho l'estensione vocale di Mina ma anche i toni
caldi e le note basse di Milva, e poi posso dare l'interpretazione calda
di Ornella Vanoni. Potrei sostituirle tutte e tre". (Iva Zanicchi, 1971)
1971, Sciorilli-Testa, Ed.Mascotte/Bmg Ricordi
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Iva
Zanicchi
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Dopo
la vittoria a Sanremo nel 1967 ('Non pensare a me', con Claudio Villa,
scritta sempre da Eros Sciorilli) la cantante di Ligonchio non raccoglie
i frutti di quanto seminato.
"Dopo la nascita di mia figlia, nel 1968, c'è stato un momento in cui
ho temuto: niente mi andava bene , le canzoni erano brutte, il personaggio
non funzionava e qualunque cosa facessi per riconquistare il pubblico
era un ennesimo errore. Ho toccato davvero il fondo, ma in quel momento
si è riaccesa in me la volontà di fare".
Il ritorno al successo avviene a partire dal 1970 con una serie di canzoni
che oggi sarebbe difficile ricollegare all'esuberante Iva: alcuni critici
le definiscono "tristissime nenie da trincea", drammatiche ballate ispirate
dalla guerra tra le quali si distinguono due brani che scalano le classifiche:
'Fiume amaro' e 'La riva bianca, la riva nera'. "Dopo aver inciso un disco
con le canzoni di Mikis Teodorakis, anche gli altri autori hanno creduto
che il mio genere fosse quello delle canzoni tristi, senza pensare che
quelle di Teodorakis erano tetre perché scritte in un momento particolare
della sua vita, quando cioè era in carcere... Effettivamente le sue canzoni
mi hanno tirato fuori una vena malinconica e triste che non sapevo di
avere. Comunque di politica non capisco niente: ho cantato quelle canzoni
perché mi sembravano adatte alla mia voce. Certo di fronte a testi che
parlano di deportazione e campi di concentramento non ti viene da pensare
alla villeggiatura", afferma la cantante in un'intervista del 1971.
Nonostante l'argomento mesto, il brano di Testa e Sciorilli (che quello
stesso anno firmarono 'Sono una donna, non sono una santa' di Rosanna
Fratello) venne presentato al Disco per l'Estate, e salì fino al terzo
posto in classifica. La Zanicchi si dichiara soddisfatta, anche se c'è
un particolare che la lascia contrariata: "Le mie ultime canzoni vanno
fortissimo - peccato che proprio adesso sia in atto una paurosa crisi
del disco: non ci voleva proprio…Il grosso pubblico mi ha finalmente scoperta,
ma proprio nel momento in cui acquista meno dischi di una volta. Con il
risultato che i miei pezzi piacciono ai critici, vanno a 'Hit-Parade',
ma il risultato commerciale è quello che è… Con l'aria che tira non posso
lamentarmi troppo, ma se avessi inciso 'Fiume amaro' e 'La riva bianca
la riva nera' qualche anno addietro, adesso starei ancora contando i milioncini".
(da un'intervista al settimanale "Bolero").
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