Nascita della canzone

"Mia sorella Marcella mi aveva trascinato nell'avventura musicale professionale. Dopo il successo di 'Montagne verdi' mi ero messo a scrivere con maggiore applicazione. Grazie a Dio avevo incontrato Giancarlo Bigazzi, un paroliere che ha scritto cose eccezionali. Lui forse era abituato a lavorare un po' a tavolino, io probabilmente l'ho trascinato in un mondo un po' più grezzo ma puro… Così, quando dopo 'Montagne verdi' ho scritto 'Più ci penso e più mi viene voglia di lei', l'ho fatta sentire a Piero Sugar, proprietario della CGD, e ad Alfredo Cerruti, direttore artistico.
Loro commentarono: caspita, questo ha una voce davvero particolare… Sugar disse: perché non la facciamo cantare a lui? Partecipai al Disco per l'Estate, e il 45 giri vendette 400.000 copie. Le cose cominciavano ad andarmi bene, e decisi che potevo permettermi un pianoforte… di seconda mano. Lo comprai a Firenze per seicentomila lire, ed averlo, poterci lavorare, mi diede una gioia immensa: fino a quel momento le mie canzoni, 'Montagne verdi' in testa, erano composte alla chitarra. Il mattino che ho avuto il piano in casa, la prima cosa che ho composto è stata 'Non si può morire dentro'. Riascoltandola adesso, direi che è influenzata dalla musica black americana, la mia prima passione. Ogni tanto penso che sarebbe bello se fosse ripresa da qualche artista tipo Whitney Houston… o forse potrebbe cantarla Giorgia. L'hanno fatta in versione rock gli UFO Piemontesi, ed è venuta benissimo".