"Gianni Pettenati, vestito com'era, sembrava nascondere una maternità incipiente, mentre Antoine, con tutta la cagnara che ha fatto - non facendomi capire niente della canzone - mi è parso abbastanza simpatico".
(Mina a Sanremo 1968)


1968, R.Livraghi - M.Panzeri - D.Pace, Ed. Ms/Sugarmusic


Gianni Pettenati


Antoine

 

 

 

 

Sul Festival di Sanremo 1968 grava l'ombra di quanto accaduto l'anno prima, ovvero il suicidio di Luigi Tenco.

Uno dei brani messi sotto accusa dal tristemente noto e discusso messaggio d'addio del cantautore, riguarda il brano 'La rivoluzione', interpretato da Gianni Pettenati. Nel 1968 Pettenati si presenta di nuovo, con una di quelle marcette per le quali il Maestro Mario Panzeri aveva un debole: un brano adatto al suo approccio spensierato - ma soprattutto a quello del suo lanciatissimo compagno di cordata, il francese Antoine, reduce dal successo di 'Pietre'. Questi è un personaggio distante da entrambi gli schieramenti in via di contrapposizione nella musica di quel periodo, il "bel canto" alla Claudio Villa e lo schieramento "impegnato" dei cantautori (uno dei quali, Sergio Endrigo, si aggiudicherà la kermesse).

Tanto per chiarire con quale spirito si presenta al Festival della Canzone Italiana, in un'intervista proclama: "Mi diverto troppo a Sanremo per non venirci. E' la settimana più allucinante e travolgente dell'anno. Ho ordinato dei vestiti fantastici che lasceranno tutti senza fiato. Mi sono fatto fare un mantello di velluto nero lungo fino ai piedi, tutto foderato di viola, come quello dei vampiri. Mi sta benissimo. Poi ho fatto una giacca da ufficiale dell'aviazione americana, con gradi, medaglie e tutto il resto. Per la sera, un completo bianco con fiori e collane e un sari da santone indiano. Ma è chiaro che ci saranno altre sorprese…". Poi si ricorda di parlare della canzone: "Sono soddisfatto del mio brano, è davvero il pezzo giusto per il Festival. Credo che la canteranno anche i gatti, è troppo orecchiabile".

Non sbaglia: a dispetto del quinto posto in classifica con 176 voti (alle spalle di 'Deborah' di Fausto Leali e Wilson Pickett), il disco entra in hit-parade fin dalla settimana successiva al Festival - il 10 febbraio. Il 2 marzo si trova al n.1, e rimane nella top ten italiana fino al 4 maggio. "Antoine ha venduto circa 600mila copie de 'La tramontana'. Io non ne ho certo vendute quanto lui, anche se non posso proprio lamentarmi: ne ho vendute 282mila", è il commento di Pettenati a qualche mese dal Festival. "Comunque la sua versione va fortissimo in Francia e in Germania, mentre la mia è piaciuta in Spagna, dove mi hanno appena dedicato uno speciale televisivo di un'ora".