|   |  
            Mina
     
 
 
 | Nel 
        1961 Mina è ormai un fenomeno. 
 Non c'è giornale che non se ne occupi, non c'è intellettuale 
        che non affronti l'infatuazione collettiva per la ragazza di Cremona. 
        Da Indro Montanelli a Oriana Fallaci, da Mario Soldati a Luchino Visconti 
        a Fellini, tutti cercano di capire. Un particolare che spiazza tutti quanti 
        è la irrefrenabile personalità della ragazza, testimoniata 
        dal fatto che nelle interviste non ci si trova di fronte alle tipiche 
        risposte prefabbricate che costituiscono da sempre, anche oggi, il bagaglio 
        di ogni cantante. Ecco un esempio di come, in quel periodo, Mina rispondeva 
        all'inviato del Radiocorriere
 
 D. Che cosa la diverte di più nella vita?
 R. Lei no.
 D. Quale traguardo pone alla sua carriera di attrice, cantante, ecc.?
 R. Nessun traguardo. Un bel momento ci si ferma e stop.
 D. Qual è in questo momento la sua maggiore ambizione?
 R. Di arrivare alla fine di queste domande.
 D. Qual è la sua opinione sulle altre cantanti?
 R. Press'a poco la stessa che loro dicono di avere di me.
 D. Le pare una risposta data in buona fede?
 R. Press'a poco come lo è stata la sua domanda.
 
 Tuttavia, tanto successo e soprattutto tanta personalità cominciano 
        a dare fastidio. Dopo che 'Tintarella di luna' è stata superata, 
        a Sanremo, da 'Il mare nel cassetto' della presunta rivale Milva, molti 
        cominciano a decretare il suo crollo. E nonostante il perdurante successo 
        di vendite de 'Il cielo in una stanza' e un tour all'estero, ogni segnale 
        negativo viene interpretato come preludio all'imminente rovina. A marzo, 
        la Rai le propone un "Mina show" - ma in preda a un confesso 
        esaurimento a causa dei troppi impegni e della spasmodica attenzione da 
        parte di giornali e pubblico, la cantante rinuncia. Inevitabilmente, le 
        voci sulla sua sue difficoltà aumentano. Finché a fine maggio, 
        in un'intervista al settimanale Annabella, Mina afferma: "L'ho appreso 
        dai giornali d'essere in declino, e mi sono detta: Toh, hai visto? Tu 
        non ne sapevi nulla
 Comunque in questi ultimi giorni, tanto per... 
        dare retta ai medici, ho lavorato. Ho inciso due dischi che stanno per 
        uscire: 'La fine del mondo' e 'Colpo di luna'. Ecco, quando vedrò 
        come andranno questi due dischi le saprò dire se anch'io mi sento 
        una cantante finita. Nell'attesa, andrò un po' in giro. Sono stata 
        a Monaco di Baviera e ora vado in Giappone, Tailandia e India".
 
 Effettivamente, il singolo con i due brani non entra nella top ten - anzi, 
        ci vorranno addirittura due anni perché con 'Stessa spiaggia, stesso 
        mare', Mina torni a frequentare i primi posti. In questi due anni si logora 
        il suo rapporto con la sua prima casa discografica, la Italdisc: nel 1964 
        ci sarà il passaggio alla Rifi e ad un repertorio più adulto. 
        Ma 'Bum
ahi, che colpo di luna', con il testo scritto dall'alter 
        ego di Buscaglione, Leo Chiosso, e la musica di sapore jazzato di Lelio 
        Luttazzi, rappresenta una dei momenti migliori della vena surreale che 
        aveva contribuito a lanciare la diva cremonese e a rompere con la tradizione 
        che per un decennio aveva incatenato le cantanti italiane allo stile di 
        'Grazie dei fior'. Come ha scritto Roberto Favaro nel saggio "La 
        parola e il canto, uno scambio di senso", "Molte di queste parole 
        rivolgono all'ascoltatore un contesto di parole di sostanziale evasione 
        adeguate all'avanzante successo del rock'n'roll. Vi sono tuttavia contenuti 
        dei caratteri che non mi sentirei di trascurare, sul piano delle parole 
        e del loro legame con la musica e la voce, ad esempio il lato fantastico 
        di 'Bum
ahi', di Luttazzi-Chiosso: 'Così mi hanno visto questa 
        mattina abbracciare una pompa di benzina, e fin qui è tutto a posto 
        vi assicuro, ma il guaio è che la chiamavo Arturo'. (
) Nelle 
        canzoni 'spensierate' sembra prevalere, anche se non in modo totalizzante, 
        in questo primo periodo, la questione stimolante per gli effetti musicali 
        ed udibili, dell'onomatopea. Il comportamento è ambivalente: vere 
        onomatopee riempite dal suono di Mina, come il 'Din don dan' forte e metallico 
        di 'Serafino campanaro', il suono delle 'Mille bolle blu', o ancora il 
        'Bum, ahi
' dell'omonima canzone".
 
 Da segnalare, a margine, che certe suggestioni lunari (o lunatiche
) 
        in quegli anni sembravano particolarmente congeniali agli autori che scrivevano 
        per Mina: 'Tintarella di luna', 'La luna e il cowboy', 'Bum
ahi, 
        che colpo di luna' - e per poco non ci fu anche un brano di Trovajoli, 
        'Lady luna', che Mina avrebbe dovuto interpretare a Sanremo 1961 - ma 
        avendo già in gara 'Le mille bolle blu' e 'Io amo tu ami', il brano 
        fu affidato a Miranda Martino.
 |