Nel
1958 Fred Buscaglione viaggia sul velluto: al boom di 'Che bambola',
col suo milione di copie vendute, hanno fatto seguito brani che
hanno consolidato il successo del cantante torinese e delle sue
"criminalsong".
Ma la vena di Buscaglione e del paroliere Leo Chiosso è lungi
dall'inaridirsi. Così, dalla casalinga con fucile di 'Teresa
non sparare' (1957) si passa a una nuova 'bambola' destinata inevitabilmente
a fregare il 'duro' Fred: la 'femme fatale' di 'Eri piccola'.
Dal punto di vista musicale, è evidente che nel 1958 Fred
e gli Asternovas non hanno più alcun timore nel riversare
sul pubblico una carica di swing trascinante (pochi mesi prima,
anche grazie alle "spallate" date da Buscaglione e Carosone
alla concezione tradizionale di musica italiana, Modugno col suo
'Volare' ha trionfato a Sanremo). 'Eri piccola' parte con una rullata
di batteria che attacca un ritmo travolgente da "be-bopper",
sul quale entrano basso e pianoforte come base ritmica, e poi tromba
e sax che cominciano a inseguirsi. Quindi Fred attacca, parlando,
la prima strofa, che si conclude con il celeberrimo, semplicissimo
ritornello; in ogni intervallo tra le ripetizioni di "piccola",
i fiati sillabano su due note la stessa parola.
Il brano diviene il marchio di fabbrica di Buscaglione, anche grazie
alle sempre maggiore abilità di istrione del cantante, che
per indicare le dimensioni della sua assassina, li riassume in pochi
centimetri tra indice e pollice. Mezza Italia si ritrova a canticchiare
il ritornello imitando il suo gesto. Non a caso, quando lo storico
creativo pubblicitario Luigi Malerba è chiamato ad escogitare
uno spot per la Pasticca del Re Sole, convince Fred a parodiare
il suo cavallo di battaglia inserendo tra indice e pollice la citata
caramella.
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