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Un successo povero

Nonostante le 250.000 copie vendute, qualche anno fa Tony Dallara ebbe a dire che da "Come prima" aveva ottenuto una cifra equivalente a 100.000 lire di oggi.

A quanto pare, dopo il "boom", Gürtler si pentì e gli regalò una Mercedes, ma come spesso succedeva all’epoca, con l’industria discografica ai primi passi e cantanti non ancora smaliziati come quelli odierni, tutti i diritti andarono alla casa discografica. Fu solo a partire dagli anni ’70 che gli interpreti cominciarono a guadagnare cifre davvero ragguardevoli. Non è questo pensiero tuttavia a suscitare i maggiori rimpianti a Dallara, che in un’intervista tratta dal volume "Sanremo 50" afferma: "Sono amareggiato quando non mi riconoscono come il primo innovatore, l’artista che picconò la canzone italiana. Sono stato anche l’unico cantante ad avere in classifica contemporaneamente sette brani: oltre a "Come prima", erano in hit-parade anche "Ti dirò", "Julia", "Ghiaccio bollente", tanto per dirne alcuni. E mi dispiace quando fanno una trasmissione su Raiuno per celebrare i 50 anni di Sanremo e non solo non mi invitano, ma non ricordano neanche che ho vinto nel 1960 con ‘Romantica’. Queste cattiverie mi amareggiano. I guadagni no. Sono importanti, ma non contano".


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