Interpreti
Carla Boni
Nome d'arte di Carla Gaiano, nata a Ferrara il 17 luglio 1925.
Vince il festival di Sanremo con Viale d'Autunno nel 1953.
Nel 1951 entra a far parte dei cantanti della Rai. Oltre al Festival
di Sanremo partecipa con successo pure al Festival della Canzone
Napoletana, e al Disco per l'estate.
Negli anni Ottanta insieme a Gino Latilla (suo marito), Nilla
Pizzi e Giorgio Consolini, forma il gruppo Quelli di Sanremo,
con cui si esibisce in piazze ed in teatri di tutta Italia.
Gino
Latilla
Nasce a Bari il 7 novembre 1924. Dopo aver fatto breccia nel cuore
degli italoamericani con una serie di esibizioni oltreoceano nel
1953 divenne a pieno titolo uno dei "moschettieri" dell'orchestra
Angelini, la cui regina, amata sia dal Maestro che da Latilla,
era Nilla Pizzi. Nel Festival di quell'anno fece per la prima
volta coppia con Giorgio Consolini, col quale presentò
ben ben quattro canzoni (tra le quali 'Vecchio scarpone' e 'Tamburino
del reggimento').Dopo un decennio di graduale ritiro, negli anni
'70 Latilla diventò dirigente della Rai di Firenze. Tra
i suoi maggiori successi: 'Tutte le mamme', 'E la barca tornò
sola','Canzoni alla sbarra', 'Casetta in Canadà', 'Amare
un'altra'.'
Autori
Vittorio Mascheroni, nato a Milano nel 1895, conobbe
il primo successo con "Arturo e Lodovico" (1928), cui
fece seguito "Bombolo" (1932), un brano costruito secondo
la sua massima: "Il mio è un mestiere che bisogna
affrontare ridendo, se si vuol concludere qualcosa di serio".
Questa filosofia convergeva con quella di un altro grande della
nostra canzone, Mario Panzeri: il sodalizio tra i due partorì,
tra le altre, le emblematiche "Casetta in Canadà"
e "Papaveri e papere". Tra i brani firmati da Mascheroni
non si possono non ricordare "Fiorin fiorello", "Ziki-paki-ziki-pu",
"Stramilano", "Adagio Biagio", "Tango
della gelosia", "Tre son le cose che voglio da te",
"Autunno", "Una marcia in fa" e "Giuro
d'amarti così".
Mario
Panzeri, uno dei più grandi autori della canzone
italiana, ha firmato numerosi successi: solo per ricordarne alcuni,
peraltro molto diversi tra loro, si possono citare 'Maramao perché
sei morto', 'Pippo non lo sa', 'Non ho l'età', 'Nessuno
mi può giudicare' e 'Aveva un bavero'.
Anni
50
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