1957, V.Mascheroni - M.Panzeri, Ed.Mascheroni

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Come già con gli 'alti papaveri' contemplati con un sospiro dalla nota papera, con 'Casetta in Canadà' Mario Panzeri e Vittorio Mascheroni crearono un modo di dire destinato ad entrare nel linguaggio comune. Basti pensare che ben tre canzoni - di autori italiani celeberrimi - accennano all'abitazione che il protagonista della canzone, Martino, sognava di costruire.
Tanto per cominciare, Claudio Baglioni nell'album 'Strada facendo' canta, nel brano intitolato 'Due':
"...una sedia per cantare una casetta in Canadà / quello pallidino quello di città..."
Baglioni allude a se stesso, bambino: la sua prima esibizione pubblica fu infatti all'età di dieci anni, in piedi sulla sedia di una trattoria di Centocelle, in cambio di un'aranciata.
In 'Stabiliamo un contatto', Gaetano Curreri degli Stadio spiega:
"Io sono bravissimo a chiacchiere / ho anch'io una casetta in Canadà / facciamo qualcosa subito, stabiliamo un contatto".
Infine, il brano viene citato da Ligabue:
"T'han detto che c'è posto per chi sa stare a posto / il posto, tele accesa e la casetta in Canadà / Il sabato la spesa e il giorno dopo in chiesa / e sei un po' nervoso ed un motivo ci sarà".
E' una strofa da 'Vivo morto o X', nella quale il rocker emiliano riprende l'idea della 'Casetta' come quell'aspirazione a una tranquillità piccolo-borghese che il malefico Pinco Panco si incarica di infrangere - ma chissà se solamente 'per dispetto' oppure, interpretazione per interpretazione, per indurre con le cattive l'imperterrito Martino a porsi degli obiettivi più elevati e risvegliare la sua coscienza sociale...

Anni 50

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