Come
già con gli 'alti papaveri' contemplati con un sospiro
dalla nota papera, con 'Casetta in Canadà' Mario Panzeri
e Vittorio Mascheroni crearono un modo di dire destinato ad entrare
nel linguaggio comune. Basti pensare che ben tre canzoni -
di autori italiani celeberrimi - accennano all'abitazione che
il protagonista della canzone, Martino, sognava di costruire.
Tanto per cominciare, Claudio Baglioni nell'album 'Strada facendo'
canta, nel brano intitolato 'Due':
"...una sedia per cantare una casetta in Canadà /
quello pallidino quello di città..."
Baglioni allude a se stesso, bambino: la sua prima esibizione
pubblica fu infatti all'età di dieci anni, in piedi sulla
sedia di una trattoria di Centocelle, in cambio di un'aranciata.
In 'Stabiliamo un contatto', Gaetano Curreri degli Stadio spiega:
"Io sono bravissimo a chiacchiere / ho anch'io una casetta
in Canadà / facciamo qualcosa subito, stabiliamo un contatto".
Infine, il brano viene citato da Ligabue:
"T'han detto che c'è posto per chi sa stare a posto
/ il posto, tele accesa e la casetta in Canadà / Il sabato
la spesa e il giorno dopo in chiesa / e sei un po' nervoso ed
un motivo ci sarà".
E' una strofa da 'Vivo morto o X', nella quale il rocker emiliano
riprende l'idea della 'Casetta' come quell'aspirazione a una tranquillità
piccolo-borghese che il malefico Pinco Panco si incarica di infrangere
- ma chissà se solamente 'per dispetto' oppure, interpretazione
per interpretazione, per indurre con le cattive l'imperterrito
Martino a porsi degli obiettivi più elevati e risvegliare
la sua coscienza sociale...
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50
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