1936, Kramer, Ed. Melodi

 

Una filastrocca per Caravaggio...

Ci sono molte versioni sull'origine di questa curiosa filastrocca riguardante il conflitto familiar-gastronomico tra il caparbio Crapa Pelada e la sua vendicativa famiglia. In "Canzoni popolari milanesi" (EMI Editrice, Pavia), Attilio Frescura e Giovanni Re suggeriscono che la diffusione delle malattie del cuoio capelluto, assai diffusa tra i bambini, fosse alla base dell'abbondanza di numerose "crape pelate" tra i ragazzini, rapati a zero per meglio lavare il capo e combattere le infezioni. Di qui, il fiorire di canzoncine come la seguente, tuttora piuttosto diffusa nel centro Italia:

Zucca pelata mangia la rapa,
beve il vino, spazzacamino;
Zucca pelata dai sette capelli
tutta la notte ammazza i grilli
e se ne fa una grande mangiata

Ma 'L'Almanacco della Famiglia Meneghina' attribuisce alla filastrocca un protagonista illustre: Michelangelo Meriggi da Caravaggio, il grande pittore. A quanto pare, Caravaggio era innamorato di tale Peppa Muggia. "Quando il pittore fu messo al bando, costei si ammalò di una malattia del cuoio capelluto che la rese oggetto di meraviglia. Tornato l'artista a Milano, la Peppa gli preparò un piatto di tortelli di cui era ghiottissimo e di cui lasciò pochi avanzi. Sopravvenuti i fratelli della Peppa, ne derivò una lite e il Caravaggio se la svignò con l'amante. La quale, tornata più tardi a casa, subì dai fratelli l'affronto di non vedersi offrire una fetta di 'lacciada' (focaccia) nel dì delle nozze di uno di costoro; e anzi il fratello Luca, nel colmo della festa, mise fuori lo strambotto 'La Crappa pelada l'ha fàa i tortei', tra grandi risa della brigata, che poi lo divulgò".

…e una per Mussolini


Il brano ebbe qualche problema con la censura fascista. Al di là della ritmica in odore di jazz ("musica afro-demo-pluto-giudo-masso-epilettoide"), la calvizie dello sbeffeggiato protagonista pareva proprio alludere alla "crapa pelata" più potente d'Italia, quella di Benito Mussolini. Forse la vicenda di spartizioni di tortelli e frittata era una metafora della spartizione di territori coloniali da parte delle potenze europee, e nascondeva quindi facezie sulla "vittoria mutilata" lamentata dal regime fascista? 'Crapa pelada' entrò a buon diritto nell'elenco di 'canzoni della fronda', brani che a prescindere dalla volontà degli autori venivano utilizzati per ironizzare sul granitico duce (vale per tutti l'esempio della innocente 'Un'ora sola ti vorrei', cui gli antifascisti facevano seguire la strofa: 'Per farti quello che non sai' rivolgendosi verso l'onnipresente ritratto del dittatore). Lo stesso anno di 'Crapa pelada', per di più, Kramer scrisse con Mario Panzeri "Pippo non lo sa", altra canzoncina che secondo molti nascondeva riferimenti beffardi: nel tronfio Pippo molti identificavano Starace, gerarca di Cremona. Kramer e Panzeri entrarono quindi tra i 'sorvegliati speciali' della censura; il secondo, in particolare, fu convocato dalle autorità per 'Il tamburo della banda d'Affori'. Ma se per Panzeri c'era la possibilità di scrivere canzoni di diverso argomento, per Kramer era più dura rinunciare al jazz. "Sono stato licenziato e riassunto dalla radio un'infinità di volte", ha raccontato Kramer; "ma io e i miei amici non potevamo farci niente: eravamo pazzi per il jazz".