Una
filastrocca per Caravaggio...
Ci
sono molte versioni sull'origine di questa curiosa filastrocca riguardante
il conflitto familiar-gastronomico tra il caparbio Crapa Pelada e la
sua vendicativa famiglia. In "Canzoni popolari milanesi"
(EMI Editrice, Pavia), Attilio Frescura e Giovanni Re suggeriscono che
la diffusione delle malattie del cuoio capelluto, assai diffusa tra
i bambini, fosse alla base dell'abbondanza di numerose "crape pelate"
tra i ragazzini, rapati a zero per meglio lavare il capo e combattere
le infezioni. Di qui, il fiorire di canzoncine come la seguente, tuttora
piuttosto diffusa nel centro Italia:
Zucca
pelata mangia la rapa,
beve il vino, spazzacamino;
Zucca pelata dai sette capelli
tutta la notte ammazza i grilli
e se ne fa una grande mangiata
Ma 'L'Almanacco
della Famiglia Meneghina' attribuisce alla filastrocca un protagonista
illustre: Michelangelo Meriggi da Caravaggio, il grande pittore. A quanto
pare, Caravaggio era innamorato di tale Peppa Muggia. "Quando il
pittore fu messo al bando, costei si ammalò di una malattia del
cuoio capelluto che la rese oggetto di meraviglia. Tornato l'artista
a Milano, la Peppa gli preparò un piatto di tortelli di cui era
ghiottissimo e di cui lasciò pochi avanzi. Sopravvenuti i fratelli
della Peppa, ne derivò una lite e il Caravaggio se la svignò
con l'amante. La quale, tornata più tardi a casa, subì
dai fratelli l'affronto di non vedersi offrire una fetta di 'lacciada'
(focaccia) nel dì delle nozze di uno di costoro; e anzi il fratello
Luca, nel colmo della festa, mise fuori lo strambotto 'La Crappa pelada
l'ha fàa i tortei', tra grandi risa della brigata, che poi lo
divulgò".
Il brano ebbe qualche problema con la censura
fascista. Al di là della ritmica in odore di jazz ("musica
afro-demo-pluto-giudo-masso-epilettoide"), la calvizie dello sbeffeggiato
protagonista pareva proprio alludere alla "crapa pelata" più
potente d'Italia, quella di Benito Mussolini. Forse la vicenda di spartizioni
di tortelli e frittata era una metafora della spartizione di territori
coloniali da parte delle potenze europee, e nascondeva quindi facezie
sulla "vittoria mutilata" lamentata dal regime fascista? 'Crapa
pelada' entrò a buon diritto nell'elenco di 'canzoni della fronda',
brani che a prescindere dalla volontà degli autori venivano utilizzati
per ironizzare sul granitico duce (vale per tutti l'esempio della innocente
'Un'ora sola ti vorrei', cui gli antifascisti facevano seguire la strofa:
'Per farti quello che non sai' rivolgendosi verso l'onnipresente ritratto
del dittatore). Lo stesso anno di 'Crapa pelada', per di più,
Kramer scrisse con Mario Panzeri "Pippo non lo sa", altra
canzoncina che secondo molti nascondeva riferimenti beffardi: nel tronfio
Pippo molti identificavano Starace, gerarca di Cremona. Kramer e Panzeri
entrarono quindi tra i 'sorvegliati speciali' della censura; il secondo,
in particolare, fu convocato dalle autorità per 'Il
tamburo della banda d'Affori'. Ma se per Panzeri c'era la possibilità
di scrivere canzoni di diverso argomento, per Kramer era più
dura rinunciare al jazz. "Sono stato licenziato e riassunto dalla
radio un'infinità di volte", ha raccontato Kramer; "ma
io e i miei amici non potevamo farci niente: eravamo pazzi per il jazz".
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