Francesco Rosi nasce in questo cinema e già nel 1960 con il film Salvatore Giuliano inizia una lunga maratona tra le vicende italiane contemporanee. Nel 1963 gira Le mani sulla città, un film con attori non professionisti sulla speculazione edilizia in atto in quegli anni, denunciando la corruzione dell'allora governo democristiano.
Nel 1972 vince la Palma d'oro al Festival cinematografico di Cannes, con Il caso Mattei, ex-aequo con "La classe operaia va in paradiso" di Petri (anch'esso interpretato da Volontè), a conferma del fatto che la cinematografia italiana politicamente impegnata raccoglieva consensi di critica oltre che di pubblico). Il caso Mattei è la ricostruzione della vita di Enrico Mattei fino al giorno della sua drammatica e mistoriosa fine.

La storia: "Posto nell'immediato dopoguerra a capo dell'Agip, l'ente petrolifero creato dal fascismo, con il compito di liquidarlo, Mattei trova casualmente una relazione in cui si afferma che la Val Padana è ricca di risorse energetiche. Allora decide di mantenere in vita l'ente e si batte per ottenere dal governo i pochi soldi necessari per continuare le trivellazioni. (...) Divenuto presidente dell'Eni, la sua politica, sorretta da giuste intuizioni, straordinaria energia, spirito imprenditoriale e non aliena da pratiche di spregiudicata corruzione, provoca la rabbiosa reazione degli interessi da lui colpiti. Che siano proprio questi a decretare la morte di Mattei, è l'interrogativo che pesa sulla sua fine, avvenuta nel 1962."
(F. Di Giammatteo, Dizionario universale del cinema, vol. I)

Nel 2001 non si è ancora chiarito il caso di Enrico Mattei nonostante nel 1994 la procura di Pavia abbia autorizzato la riapertura alle indagini a seguito delle dichiarazioni di un pentito sulla sua fine tragica. Il 5 novembre 1997 il PM a conclusione dell'inchesta scrive: "l'aereo, a bordo del quale viaggiavano Enrico Mattei, William Mc Hale e Inrneio Bertuzzi, venne dolosamente abbattuto nel cielo di Bascapè la sera del 27 ottobre 1962. Il mezzo utilizzato fu una limitata carica esplosiva, probabilmente innescata dal comando che abbassava il carrello e apriva i portelloni di chiusura dei loro alloggiamenti". La magistratura ha stabilito che effettivamente fu un omicidio ma chi siano i colpelvoli è ancora un mistero.

Il Caso Mattei non si porta dietro solo il mistero della morte di Enrico Mattei. L'altro episodio mai chiarito, legato a questo film, è relativo alla scomparsa di Mauro De Mauro, giornalista de "L'Ora" di Palermo.
Francesco Rosi aveva infatti chiesto un aiuto a De Mauro per la ricostruzione degli eventi e in particolare su gli ultimi giorni di vita di Mattei. Il 21 luglio del 1970 De Mauro scompare misteriosamente. Da allora non se ne è più saputo nulla.

In Italia gli anni 60 vedono la nascita di un nuovo cinema, figlio del cinema neoralista che aveva contraddistinto gli anni precedenti.
Il nuovo cinema è politico, d'inchiesta, di impegno sociale e di denuncia ed ha come soggetto fatti di cronaca.

Da De Sica a Zavattini il cinema definito "impegnato" passa il testimone ai nuovi registi tra cui figurano Gillo Pontecorvo, Francesco Rosi, Elio Petri, Mauro Bolognini, Ettore Scola, Paolo e Vittorio Taviani, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini e molti altri.
Sono infatti molti i registi che con caparbietà imprimono su pellicola la realtà di quegli anni e sbalordisce la loro capacità di lettura di quel periodo.