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L'album
Il falco e il gabbiano



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Nel
1990 Enrico Ruggeri cresce personalmente e professionalmente: diventa
padre, e pubblica il suo primo libro, 'La giostra'.
Curiosamente, dal punto di vista musicale ritorna invece alla musica delle
origini, al rock che lo indusse a formare i Decibel, e incide un album
molto spontaneo e ruvido: 'Il falco e il gabbiano'. Ruggeri ha raccontato:
"I musicisti con cui abbiamo collaborato sono nostre vecchie conoscenze,
i Kaos Rock, mentre di sintetizzatori e pianoforte si è occupato
il tastierista degli Sharks. Questo la dice lunga sul clima che si respira
lungo questi solchi: c'è molto rock, irruenza, immediatezza, e
anche in un brano lento come 'Ti avrò' avverti un'aria pesante
Lo
abbiamo registrato agli studi Penelope e Morning di Milano: tutto il disco
è stato realizzato in appena venticinque giorni, e con costi irrisori
E' un disco nato da un periodo di clausura cui io e Luigi Schiavone, che
nel frattempo ha imparato anche a fare il fonico, ci siamo volontariamente
sottoposti. Abbiamo provato e riprovato chiusi in sala, divertendoci come
matti. Alla fine avevamo le idee così chiare che non abbiamo delegato
nulla ad un produttore esterno". (da "Enrico Ruggeri - Beneficio
d'inventario", Thema Editore)
La chiarezza di idee tuttavia passa sempre attraverso il confronto con
i collaboratori più fidati: oltre a Schiavone, Silvio Crippa, manager
di sempre. "Con Enrico le discussioni sono sempre accese. Una, in
particolare, riguarda la scelta della canzone che dovrà rappresentare
l'album: il singolo. Per 'Il falco e il gabbiano' ad esempio lui avrebbe
puntato su 'Cielo nero' piuttosto che su 'Ti avrò'", ha rivelato
Crippa.
Questo particolare sembrerebbe indicare che il cantautore milanese non
annoveri 'Ti avrò' tra le sue canzoni preferite. Nonostante con
il suo quinto posto e le dieci settimane in classifica sia il suo singolo
meglio piazzato in hit-parade dopo la vincitrice di Sanremo 'Mistero',
nel recente doppio "live" 'La vie en rouge' il brano risulta
assente (su 25 pezzi), e nella biografia che porta lo stesso nome gli
vengono dedicati pochi, rapidi accenni ("E' una canzone che farebbe
la fortuna di qualsiasi album"). Eppure 'Ti avrò', oltre ad
essere un brano pop di notevole intensità (nel quale, vale la pena
di sottolinearlo, Ruggeri riduce al minimo i ricorsi alla rima baciata),
ha dato anche il titolo all'album - il verso d'apertura 'Hai mai seguito
il volo di un falco o di un gabbiano' . "Sono entrambi simboli di
indipendenza e libertà", ha spiegato Ruggeri: "il gabbiano
non si sa neppure dove dorma, il falco fa il nido ma nessuno riesce a
vederlo. Tuttavia, se il falco è un animale aggressivo il gabbiano
è quello poetico per eccellenza. Insomma, mi sembra che queste
immagini rappresentino bene le due anime che continuano a convivere nella
mia musica e forse anche nella mia persona". La duplice simbologia
venne ripresa anche nel tour del 1990, che vide l'allestimento, sul palco,
di un grande falco di metallo con due fari al posto degli occhi, sulle
cui ali trovava posto la band.
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