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I
Gazosa



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La
sera del 2 marzo 2001, Brian Molko dei Placebo, ospite del Festival di
Sanremo, sfascia un amplificatore del Teatro Ariston con la chitarra.
Un atto che perpetua la tradizione del rock: una sorta di citazione dei
primi concerti degli Who. La cosa turba moltissimo il pubblico in sala
e quello televisivo.
Emblematicamente, subito dopo i Placebo, sul palco salgono sul palco quattro
ragazzi che la tradizione del rock la conoscono più degli ex ragazzi
in platea, e questo nonostante siano nati più di due decenni dopo
che gli Who intonavano "My generation".
Federico, 15 anni, estimatore di Jimmy Page e Jimi Hendrix, esegue uno
dei migliori assoli di chitarra elettrica sentiti nel Festival. La 13enne
Jessica suona un vecchio basso elettrico Hofner, "Come quello di
Paul McCartney. Sarei dovuta salire sul palco con un basso normale, azzurro,
tranquillo, un bassetto così. Poi, passeggiando per le vie di Sanremo,
l'ho visto in una vetrina di un negozio di vestiti. Sono entrata e ho
chiesto alla signora di chi era. Lei mi ha detto che era di suo marito
morto 16 anni fa: lo suonava sulle navi. Le ho chiesto se me lo prestava
e lei mi ha detto: 'Se lo porti sul palco dell'Ariston, prendilo pure'".
Il loro brano, "Stai con me (forever)", che parla di "una
ragazza che, davanti allo specchio, scopre di non essere più una
bambina", è prodotto da Celso Valli, e porta le firme di Sandro
Nasuti (componente degli Extranea, in seguito autore anche di www.mipiacitu),
E.Caterini (ex componente, col nome d'arte Maximilian Kay, dei Revolution
'n' Mars) e Stefano Borzi. Questi, già collaboratore - tra gli
altri - di Domenico Modugno, Mietta, Riccardo Cocciante, Renato Carosone,
Tiromancino, Luca Carboni, è il titolare degli studi dove i quattro
si sono incontrati, gli Stemma di Roma. "In realtà noi eravamo
stati contattati per Giada, la sorella di Jessica. E invece un giorno
mi sono ritrovato a guardare una videocassetta con i Gazosa. Incredibile:
non avevo mai visto suonare dei bambini con tanta energia".
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