"Scrivere canzoni, e intendo dire la forma-canzone, la melodia, è da sempre il mio sogno; ero un bambino, vedevo Sanremo e volevo fare questo mestiere. Sono fortunato perché ci sono riuscito".
(Paolo Vallesi)
  


1991, P.Vallesi - B.Dati, Ed. Sugar/Il Bigallo

 


Paolo Vallesi

 

 

Dopo parecchi anni passati a cantare nei pianobar di Firenze, nonché come musicista e arrangiatore nelle sale di registrazione, il 26enne Paolo Vallesi riesce ad incidere un 45 giri, 'Ritornare a vivere' , e a presentarlo al Festival di Saint Vincent.

Qui incontra il produttore Dado Parisini, che lo presenta a Caterina Caselli. Insieme a Beppe Dati, paroliere che da qualche anno sta contribuendo alle fortune della cosiddetta "scuola fiorentina" (Raf e Marco Masini, in vetta alle hit parade di quel periodo) compone 'Le persone inutili', brano di pop melodico italiano impeccabile (a dispetto della mancanza di ritornello), che deve forse qualcosa a Baglioni - ma denota anche l'ammirazione di Vallesi per il primo Elton John. Ad attirare l'attenzione è soprattutto il testo: "Mi è stato ispirato da Padre Balducci, con cui entrai in contatto alla Badia Fiesolana, la comunità da lui fondata", spiega Dati. "E' un omaggio a un mondo di persone che fanno volontariato, amano, dànno, si sdànno e non lo sa nessuno. E' un brano che tratta un tema a me caro, quello dei perdenti, gli umili, uomini che finiscono lontani dalle luci e dal clamore - con diverse sfumature, ho cercato di affrontare il tema anche in 'Santi nel viavai', incisa da Raf, e in 'Dio non c'è' di Masini, scritta proprio dopo la morte di Balducci".

La canzone, presentata alla 41ma edizione del Festival di Sanremo, risulta vincitrice nella Sezione Giovani - davanti a Irene Fargo e Rita Forte. Ma molti storcono il naso, anche a causa del concomitante "hit" di Marco Masini, la dolente 'Perché lo fai'. Qualcuno, come Stefano Nosei e Rocco Tanica, si diverte a parodiare il testo ("Sono le persiane inutili, tapparelle con gli spifferi, traballanti sugli stipiti, che non si riparan più…"). Altri manifestano il proprio sdegno: un giornale, nel descrivere il successo di Masini e Vallesi, titola: 'La pornografia dei buoni sentimenti'. "Ma cosa vuol dire?" domanda Vallesi. "Di cosa ci si deve vergognare? Di parlare di chi non vince mai e di cantare per chi non ha voce per esprimersi? Le canzoni non risolvono i problemi, è vero, ma possono dare una spinta verso la speranza". Questo aspetto, sottolinea Vallesi, è quello che lo distingue da Masini: "E' vero che io e Marco siamo della stessa generazione e ci rivolgiamo allo stesso pubblico, ma ognuno lo fa a modo suo", spiega in un'intervista al Corriere della Sera. "Credo di essere molto diverso: canto più volentieri la speranza che il dolore. Io non dimentico mai la speranza. Poi, la vita è dura, e scrivere canzoni allegre è difficile…". Ricorda Dati: "Tutti ci dicevano: non si cantano queste cose a Sanremo - oppure: ai ragazzi non interessa questo tipo di argomento. Ma poi i fatti hanno dimostrato che ai ragazzi importava, e molto. Questo è un limite dell'ambiente della musica pop, la sua scarsa considerazione del pubblico e in particolare dei giovani, questo pensare che tutti i ragazzi sono stupidi e che non hanno voglia di ascoltare qualcosa di più impegnativo che non 'Sole, cuore e amore'". Il brano entra in classifica il 23 marzo 1991, e sale fino al terzo posto. Il 20 aprile esce dalla top ten - ma la canzone ha vita lunga, e alla fine di luglio risale al n.8; ad agosto le dà il cambio 'Le amiche', secondo singolo tratto dall'album di debutto di Vallesi.