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1994, Felisatti - Malise - G.Nuti, Ed. Sugar-Zucchero & Fornaciari Music



Le due differenti copertine del disco
"Il mare calmo della sera"

 

 

GLI AUTORI

Gloria Nuti, ex corista (di Vasco Rossi e Rossana Casale tra gli altri), ha tentato la carriera solista segnalandosi nel 1989 per la partecipazione al Festival di Sanremo (con la canzone "Bastardo").
Giampietro Felisatti ha firmato numerose canzoni - le più note delle quali sono probabilmente "Sei bellissima" (Loredana Bertè), "Ancora ancora ancora" (Mina) e "Super superman" (Miguel Bosè).
Malise è lo pseudonimo di Adelmo Zucchero Fornaciari, uno dei più noti cantanti (e autori) italiani: tra i brani da lui firmati, "Donne", "Canzone triste", "Senza una donna", "Con le mani", "Miserere", "Diavolo in me", "Per colpa di chi", "Luce (Tramonti a nord-est)".

 

"La prima volta che andai a Sanremo mi divertii. Era il '94, arrivai primo tra le Nuove Proposte con 'Il mare calmo della sera'. L'anno dopo , invece, tra i Big, non mi divertii per niente".

(Andrea Bocelli) Il 22 febbraio 1994 sul "Corriere della Sera" vengono presentati i partecipanti al Festival di Sanremo. Scrive Mario Luzzatto Fegiz di Andrea Bocelli, che si presenta nella sezione "Nuove Proposte": "Ha trionfato con il 'Miserere' di Zucchero. Impressionando per la capacità di cambiare il 'registro' della voce, dal lirico al leggero. Si scommette su di lui per la vittoria finale. Di Lajatico (Pisa), trentacinque anni, sposato, non vedente. Lievi accordi rockblues e aperture operistiche: un melo(dramma) pop. Tema: l'amore. C'è ancora lo zampino di Zucchero (sotto lo pseudonimo Malise)".
Effettivamente il "Malise", che scrive il testo su musica di Gloria Nuti e Gianpietro Felisatti, è proprio lui, il bluesman emiliano che grazie alla canzone "Miserere", incisa con Luciano Pavarotti, ha incontrato Andrea Bocelli. Questi ha inciso la "traccia" del brano, sulla quale poi il celeberrimo tenore ha sovrimpresso la propria voce. Nel tour di Zucchero è Bocelli a salire sul palco per il duetto previsto dal pezzo. Pochi mesi dopo il tour, il cantante toscano viene spinto da Zucchero e da Caterina Caselli a tentare l'avventura di Sanremo. Alle selezioni per le Nuove Proposte, interpreta "Miserere", e ottiene il via libera.
Quando gli viene chiesto come mai un tenore si sia avventurato nella culla della musica leggera, la risposta è: "Diciamo che fino ad ora nessun teatro offre una parte in un'opera a un cieco... Poi nella musica leggera scarseggiano gli interpreti puri. Per esempio Zucchero, che mi ha spinto in questa avventura, è nato più per comporre che per cantare. Così quando sono apparso alle selezioni di Sanremo centinaia di autori mi hanno mandato delle canzoni".

Così, a quasi trent'anni dai tempi di Claudio Villa, il "bel canto" all'italiana ritorna al Festival - e fa il vuoto. "Il mare calmo della sera", la cui atmosfera ricorda secondo alcuni quella della Tosca ("E lucean le stelle") ottiene un responso trionfale: il 25 febbraio il medesimo Fegiz scrive che "Bocelli è stato addirittura accolto da un'ovazione in sala, con il pubblico in piedi. Un brano sentimentale, un'orecchiabile romanza d'opera in piena regola, punteggiata di impennate moderne. Il tenore non vedente è stato promosso anche dalla giuria, assieme ad Antonella Arancio, Giò Di Tonno, Irene Grandi e Valeria Visconti". Il 27 febbraio Maria Pia Fusco scrive su "La Repubblica": "Aleandro Baldi ed Andrea Bocelli hanno vinto il Festival di Sanremo, rispettivamente nella sezione 'Big' e 'Nuove Proposte'. Il verdetto è previsto e prevedibile. Bocelli, il giovane tenore toscano, non vedente come Baldi, aveva scherzato l'altro ieri, anticipando un commento all'eventuale vittoria dei due: 'Vuol dire che entrambi avevamo visto giusto'".

Bocelli scherza, ma qualcuno obietta che la vittoria contemporanea del non vedente Aleandro Baldi attira sulla giuria il sospetto di una sorta di pietismo. Bocelli commenta: "I tempi sono cambiati: anni fa Luciano Tajoli non era gradito perché claudicante, oggi vinciamo noi due. Si è tanto parlato della caduta del muro di Berlino, ma non si parla mai dei muri che abbiamo dentro, quelli che dividono le persone. Se Sanremo ha portato questo è già importante, un passo in più nel cammino di una società spesso crudele". E' sempre il critico del "Corriere della Sera", il già citato Fegiz, a far notare che Baldi e Bocelli hanno un'altra cosa in comune: sono tutti e due toscani. "La canzone italiana non ha cambiato lingua ma ha sciacquato i panni in Arno. E' difficile restare nel campo strettamente tecnico musicale nel commentare il magnifico verdetto di questo festival, che, oltre a essere ampiamente giustificato dalla qualità degli interpreti e delle canzoni, costituisce una bella pagina nella storia del costume del nostro Paese".

Ad ogni buon conto, la risposta più importante viene dalle classifiche di vendita: la settimana successiva al Festival Bocelli vola in hit-parade. Il cantante commenta: "La mia canzone è melodica. Il fatto che incontri i gusti di un vasto pubblico sta a significare che anche tra i giovani c'è chi ama il genere melodico (…) Io amo la lirica, certo. Ma ho la passione per le canzoni. Tutti i grandi cantanti lirici sono stati anche un po' canzonettari: Caruso, Del Monaco, Pavarotti...".

 
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