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Dopo
otto anni di grandissimi successi, da 'Self control' a 'Ti pretendo',
passando per 'Si può dare di più', nel 1990 Raf decide di
separarsi da Bigazzi e punta su due autori ancora non molto conosciuti,
ma destinati a ottenere grandissimi successi nel decennio a venire, gli
anni '90: Cheope, alias Alfredo Rapetti, e Beppe Dati. Il quale racconta:
"Avevo lavorato con Raf per la prima volta nel 1989, nel disco 'Cosa
resterà', ma non avevamo approfondito la nostra conoscenza. Invece
il disco 'Sogni' fu tutta un'altra esperienza: ci siamo trovati non solo
per scrivere canzoni insieme ma per vivere un certo periodo insieme, con
lui, Cheope, gli altri musicisti. Le canzoni si sono alimentate anche
delle belle serate passate insieme, di un rapporto umano molto bello.
Nel giro di un mese finimmo l'album, che credo abbia una coesione, un
respiro difficili da trovare nei dischi di musica italiana".
Sul disco, una sorta di concept-album per certi versi riconducibile a
quelli in voga negli anni '70, 'Interminatamente' prende il via mentre
sfuma l'eco del breve frammento (10 secondi) di 'Sogni' che le fa da delicato
preludio. "Questo è un pezzo che abbiamo fatto con Cheope,
mio amico e tuttora collaboratore. Raf era partito da una frase musicale
in inglese approssimativo, che diceva 'I don't believe it's on my mind'.
Quattro sillabe, più quattro sillabe. Ci pensai su, e mi ritrovai
a lottare per farci stare un avverbio che avevo preso da una poesia di
Corrado Govoni dove si parlava della banderuola sopra il tetto della casa
che girava ma non ricordavo 'Interminatamente' o 'Interminabilmente'.
In entrambi i casi, mancava una sillaba. Ma ci piacque lo stesso, forse
anche perché quando Raf canta sembra sempre che alla parola manchi
una conclusione, un termine, appunto. Ci piacque così tanto che
rinunciammo a intitolarla 'Bianca' come la protagonista, una ragazza che
lavorava in una pizzeria o birreria, e che io immaginavo intenta a sollevare
e far atterrare vorticosamente, miracolosamente i vassoi tra i tavoli,
proprio come aeroplani. Poi, a Bianca vennero intitolate cose più
importanti, visto che poco tempo dopo sia Raf che Alfredo sono diventati
papà, e trattandosi in entrambi i casi di femmine, le hanno chiamate
Bianca. Mi chiedo cosa sarebbe successo se fosse nato un maschio
".
Da segnalare tra l'altro l'importantissimo contributo di alcuni componenti
della "formazione" impegnata ad incidere il brano: alla chitarra,
assieme a Raf, l'inconfondibile tocco 'hard-rock' di Andrea Braido (straordinario
musicista che ha iniziato con Baccini ed ha poi collaborato, tra gli altri,
con Vasco Rossi, Laura Pausini, Adriano Celentano, Mina, Eros Ramazzotti,
Patty Pravo, Zucchero); alle tastiere, un impeccabile Dado Parisini (che
ha anche arrangiato il pezzo); coristi, Dee Lewis, Danilo Amerio e Gianna
Cerchier; l'assolo di sax è di Stefano 'Cocco' Cantini, jazzista
toscano più che noto agli appassionati del genere; la sezione ritmica
è affidata a Stefano Allegra e Massimo Pacciani, bassista e batterista
tra i più richiesti in Italia.
Il brano entra nella top ten nei primi giorni del 1991, spingendosi fino
al n.5 in classifica. Ma proprio in quei giorni Raf partecipa al Festival
di Sanremo con un altro brano, 'Oggi un Dio non ho', che diventa il singolo
su cui puntare: 'Interminatamente', dopo sette settimane, il 9 marzo esce
di classifica lasciando il campo libero all'ingresso dell'altro 45 giri,
cui farà compagnia nell'album 'Sogni'.
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