1978, G.Bigazzi - U.Tozzi, Ed.Melodi

 


- Il brano -




"La canzone è un fresco inno alla donna amata, con un testo giocato su libere associazioni del pensiero e un incedere ritmico travolgente. Soprattutto questa ultima caratteristica sarà alla base del successo di questa canzone in tutto il mondo, trasformando il motivo in un classico del 'made in Italy' canoro". (Mario Luzzatto Fegiz, critico del "Corriere della Sera")

Come già in "Ti amo", e "Tu", precedenti successi di Tozzi, il titolo "Gloria" viene utilizzato come un suono, dà la cadenza al brano e lo trascina. E proprio come "Ti amo" rompeva la scansione ("Tiamoti - amo"), qui il suono viene proposto in due modi diversi: "Glo-ria, Glo-ri-a". In un'intervista concessa a Radio Montecarlo, Tozzi ammette che l'utilizzo di nomi di donna - frequente nella sua discografia - è spesso basato su opportunità fonetiche (cosa che faciliterà anche una versione solo strumentale del brano, realizzata nientemeno che dalla London Symphony Orchestra). "Dipende dal suono. Molte volte è anche quello. Noi facciamo le melodie e poi dopo ci si mette sopra il testo e si cerca anche la parola che suona… Non è che sia un calcolo - poi, io credo di vivere molto il mondo della donna, cioè mi piace tantissimo come dimensione perché ritengo la donna una creatura difficilissima da capire, a differenza di un uomo, che si svela in molte cose. La donna è molto più affascinante, molto più misteriosa e ti dà molte emozioni di più di quello che ti può dare un rapporto anche con un amico". Naturalmente nel caso di "Gloria" c'è una doppia valenza semantica, legata sia al nome di donna che al sostantivo (un doppio senso, più osée, si trova anche nella frase "Gloria, manchi alla mia mano che lavora piano"). In ogni caso secondo il cantante nei testi dell'album c'era "qualcosa di più chiaro - per me, di più vero. Sono sempre testi molto sonori, ma ci sono meno flashback e più cose concrete". Interessante, anche alla luce della successiva incrinatura del rapporto, come Tozzi descriveva la prassi che ha originato tanti successi: "Il rapporto tra me e Giancarlo è un rapporto, credo, esclusivamente di lavoro. Ci si vede molto raramente. Ci si dà informazioni del tipo 'programmi di lavoro' e cose di questo tipo. C'è ovviamente una certa intesa che poi sfocia quando si va a scrivere i testi".