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L'album
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Brano
registrato a Milano nel maggio 1977 e prodotto dagli stessi Pooh con consulenza
del Maestro Franco Monaldi, già arrangiatore di 'Tanta voglia
di lei' e 'Pensiero' - poche settimane prima Monaldi aveva finito di lavorare
a 'Ti amo' di Umberto Tozzi, che si sarebbe rivelato il grande successo
dell'estate. In effetti Monaldi si limitò a dare consigli sui cori
e su come raggiungere un effetto di "pieno" strumentale, ma
i Pooh erano intenzionati a ottenere un effetto epico, specie nel ritornello,
senza fare ricorso agli archi che avevano invece contraddistinto l'epoca
del 'pop orchestrale' (e i due grandi successi sopra citati). In questo
senso, davvero notevole si rivelò l'attacco affidato alla chitarra
di Battaglia (il cui tocco sembra in questo caso aver assorbito qualcosa
dall'ascolto di Brian May dei Queen), impegnata ad anticipare il ritornello.
Il brano, incluso nell'album 'Rotolando respirando', fu uno dei maggiori
successi della maturità dei Pooh. Entrato nella top ten il 5 novembre
1977, ne uscì il 18 febbraio 1978: nonostante una così lunga
permanenza, non riuscì mai a superare il terzo posto, beffato di
volta in volta dai Santa Esmeralda ('Don't let me be misunderstood'),
i Matia Bazar ('Solo tu'), Santana ('Moonflower').
"'Dammi solo un minuto' è una di quelle canzoni che nascono
di getto", dice Roby Facchinetti. "Perlomeno, la musica è
nata in pochissimi minuti - a volte succede, e spesso capisci che piaceranno
anche al pubblico. I problemi li avemmo invece per il testo: in questo
senso è stata una delle nostre canzoni più tormentate".
Autore delle liriche, il principale paroliere del gruppo, l'ex batterista
Valerio Negrini. Argomento, un addio - non un addio conseguente a un tradimento,
come in 'Tanta voglia di lei', ma l'addio per la fine di un amore il cui
fuoco pare spento. "Proprio come avevo fatto io per la musica, Valerio
aveva fatto un testo di getto. Però come spesso capita durante
una situazione di lavoro, lo prendemmo in considerazione in un momento
di luna un po' storta, per cui invece di adottarlo subito scuotemmo un
po' la testa, qualcosa non ci tornava ma non sapevamo cosa
Così
chiedemmo a Valerio di fare un altro tentativo. Lui scrisse un altro testo,
poi un altro, poi altri due o tre testi, diversissimi dal primo. Alla
fine, mentre sfinito ci sottoponeva il suo ultimo parto, decidemmo di
tornare alla sua idea originale
La cosa è diventata un immancabile precedente che ci portiamo dietro
da 25 anni: ogni volta che ci ritroviamo a fare delle smorfie sui testi
di Valerio o Stefano, viene evocato inevitabilmente il 'caso' di 'Dammi
solo un minuto': 'Non fatemi lavorare per niente come quella volta
'.
D'altra parte, io sono convinto che trovare il testo adatto a una musica
è una cosa difficilissima, ho sempre pensato che ogni musica ha
il proprio testo, è come un matrimonio: puoi avere due elementi
che sembrano splendidi, ma li metti assieme e scopri che non vanno d'accordo
E viceversa, puoi avere musiche e testi che presi da soli non ti convincono,
per poi scoprire che uniti al 'partner' giusto fanno un salto di qualità".
Un piccolo cambio di partner è toccato anche al ritornello, quando
nel 1998 il gruppo rap Gemelli DiVersi ha campionato il frammento originale
dei Pooh e lo ha unito a un proprio brano hip-hop per realizzare il proprio
singolo di maggiore successo. "Mi dissero che avevano avuto questa
idea, mi mandarono la cassettina con la registrazione, e a me piacque
subito", spiega Facchinetti. "Devo dire che ha avuto un accoglimento
anche superiore alle mie aspettative, ed ha rimesso in pista un brano
di venticinque anni fa che i giovani non conoscevano - siamo venuti a
sapere di famiglie nelle quali i genitori erano fan dei Pooh e hanno avuto
la loro 'rivincita' sui figli che giudicavano i loro dischi 'sorpassati'
".
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