Gli
interpreti
Lando Fiorini
Nato a Roma, nel 1959 vince un concorso per Voci
Nuove e ottiene l'attenzione dei produttori di "Rugantino",
commedia musicale romanesca di Garinei e Giovannini, grande successo
del 1961. Successivamente, Fiorini apre il proprio teatro-cabaret a
Trastevere, il Puff - tuttora frequentatissimo. A fine decennio ottiene
un notevole successo discografico con la sua versione di 'Chitarra romana'
- ma il suo maggiore exploit in hit-parade arriva nel 1973 grazie a
'Cento campane', che in precedenza era stata sigla di uno sceneggiato.
A partire dagli anni '80 ha diradato l'attività televisiva e
discografica per concentrarsi su quella teatrale - recentemente ha ottenuto
un notevole successo con lo show www.cistannoaprendoilsito. Ultima presenza
in classifica, insieme alla Squadra Italia, supergruppo riunitosi a
Sanremo '94 per cantare 'Una vecchia canzone italiana'.
Nico dei Gabbiani
Nico Tirone, in arte Nico, cantante originario di
Agrigento, ha avuto un discreto successo a partire dalla fine degli
anni '60 cantando "Parole" e "Dedica" insieme al
suo gruppo, i Gabbiani. Nel 1971, rimasto solo, è stato il primo
ad interpretare 'Cento campane', sigla dello sceneggiato "Il segno
del comando", e nel 1975 ha partecipato al Festival di Sanremo
con "Io credo", giunta al n.8 in classifica.
Gli
autori
Fiorenzo Fiorentini è nato
nel 1920 a Roma, inizia la carriera come giornalista, per poi passare
alla radio e alla rivista. A partire dagli anni '60 è attivo
come attore cinematografico ("Il tigre", "Parigi o cara",
"La storia"); a teatro lavora insieme a Banfi, Scaccia e Calindri.
Scrive numerose canzoni, specialmente con Renato Rascel, ma il grande
pubblico lo incontra solo due volte: con 'Vengo anch'io - no tu no'
di Jannacci (1967), e 'Cento campane' (1971). Recentemente ha recitato
nel suo spettacolo "L'osteria del tempo perso".
Romolo Grano è un musicista di formazione classica, che
non di rado ha lavorato per cinema, teatro (di recente con Ivana Monti,
nell'ambito del progetto "Storia e musica del Novecento")
e televisione. Per quest'ultima ha scritto diverse colonne sonore, in
particolare di sceneggiati: oltre a "Il segno del comando",
che gli consentì di incontrare il successo con "Cento campane",
anche con la colonna sonora di un altro teleromanzo "cult"
degli anni '70, "La baronessa di Carini".