
Il
mandolino



"Trent'anni
fa un critico
scrisse: 'I Cetra piacciono a tutti'. Dalla radio dell'Eiar a quella della
Rai, alla
televisione, ai luccicanti palcoscenici
delle riviste,
sono stati l'anello di congiunzione fra
l'altroieri e il dopodomani".
(Enrico Nascimbeni)
|
Autentico
pezzo di bravura e di equilibrismo vocale scritto da Lelio Luttazzi, venne
fatto proprio nel 1951 da parte del Quartetto Cetra, che lo sfoggiò
come fiore all'occhiello in occasione del proprio debutto in una rivista.
Già all'epoca giunti a un affiatamento senza pari (abbinato a una
grazia nell'esposizione che ha trovato pochi eredi - per non dire nessun
erede), nel dopoguerra i quattro cantanti erano rapidamente tornati tra
i beniamini del pubblico sia della radio che dei locali da ballo.
Secondo la Storia della Canzone Italiana di Felice Liperi, la loro forza
"si basava su un'intesa artistica ed umana che prevedeva una precisa
divisione dei ruoli: Virgilio Savona era l'anima musicale e l'arrangiatore,
Tata Giacobetti il paroliere pieno di verve e humour, Lucia Mannucci la
grande voce solista, Felice Chiusano il maestro del controcanto nonché
amministratore della compagnia. Con loro suonavano spesso altri musicisti
di grande valore, come Gorni Kramer alla fisarmonica, Giampiero Boneschi
al pianoforte e Franco Cerri alla chitarra".
Dopo il grande successo di 'Crapa pelada' e 'Nella vecchia fattoria' (1949),
probabilmente fu proprio grazie a 'Vecchia America' che i Cetra trovarono
definitivamente la formula per esprimere la loro non comune abilità
nel giocare con le canzoni e le citazioni musicali, arricchendo il tutto
con una gestualità recitata che rendeva subito visibili i miti
americani evocati da Luttazzi: Rodolfo Valentino, Al Jolson, Frank Sinatra,
Adolphe Menjou (e i suoi baffi), i cowboys - per non parlare dei miti
musicali. Su questi, torreggia George Gershwin e la sua Rapsodia in Blu,
adattata a una base dixieland sulla quale vengono giustapposte, tra le
altre, anche 'Tiger rag', 'Sonny boy', 'St.Louis blues', senza disdegnare
il country di 'Oh Susanna'.
Il brano veniva cantato dal balconcino del vagone di coda di un trenino
del Far West durante la rivista 'Gran Baldoria', di Garinei e Giovannini,
le cui musiche erano in gran parte di Gorni Kramer.
"Era una rivista curiosissima, forse ispirata a un'altra rivista
con molto jazz di qualche anno prima, 'Zabum', che aveva come star Vittorio
De Sica", ha detto Paolo Limiti: "Tra l'altro ne faceva parte
anche Elsa Merlini, un'attrice bravissima del periodo dei telefoni bianchi,
capace di fare ruoli brillantissimi e drammatici
Comunque, 'Gran
Baldoria' non fu un trionfo nel senso popolare: non mosse la folla come
le Bluebells, ma ottenne consensi presso i critici e il pubblico più
colto". Qualche tempo dopo i Cetra portarono il brano anche al cinema,
nel film 'Il microfono è vostro', ispirato alla nota trasmissione
radiofonica condotta da Nunzio Filogamo.
|