1952, L.Luttazzi, Ed. Melodi

 

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Il mandolino

 

 

 

"Trent'anni fa un critico
scrisse: 'I Cetra piacciono a tutti'. Dalla radio dell'Eiar a quella della Rai, alla
televisione, ai luccicanti palcoscenici
delle riviste,
sono stati l'anello di congiunzione fra
l'altroieri e il dopodomani".
(Enrico Nascimbeni)

Autentico pezzo di bravura e di equilibrismo vocale scritto da Lelio Luttazzi, venne fatto proprio nel 1951 da parte del Quartetto Cetra, che lo sfoggiò come fiore all'occhiello in occasione del proprio debutto in una rivista.

Già all'epoca giunti a un affiatamento senza pari (abbinato a una grazia nell'esposizione che ha trovato pochi eredi - per non dire nessun erede), nel dopoguerra i quattro cantanti erano rapidamente tornati tra i beniamini del pubblico sia della radio che dei locali da ballo.

Secondo la Storia della Canzone Italiana di Felice Liperi, la loro forza "si basava su un'intesa artistica ed umana che prevedeva una precisa divisione dei ruoli: Virgilio Savona era l'anima musicale e l'arrangiatore, Tata Giacobetti il paroliere pieno di verve e humour, Lucia Mannucci la grande voce solista, Felice Chiusano il maestro del controcanto nonché amministratore della compagnia. Con loro suonavano spesso altri musicisti di grande valore, come Gorni Kramer alla fisarmonica, Giampiero Boneschi al pianoforte e Franco Cerri alla chitarra".

Dopo il grande successo di 'Crapa pelada' e 'Nella vecchia fattoria' (1949), probabilmente fu proprio grazie a 'Vecchia America' che i Cetra trovarono definitivamente la formula per esprimere la loro non comune abilità nel giocare con le canzoni e le citazioni musicali, arricchendo il tutto con una gestualità recitata che rendeva subito visibili i miti americani evocati da Luttazzi: Rodolfo Valentino, Al Jolson, Frank Sinatra, Adolphe Menjou (e i suoi baffi), i cowboys - per non parlare dei miti musicali. Su questi, torreggia George Gershwin e la sua Rapsodia in Blu, adattata a una base dixieland sulla quale vengono giustapposte, tra le altre, anche 'Tiger rag', 'Sonny boy', 'St.Louis blues', senza disdegnare il country di 'Oh Susanna'.

Il brano veniva cantato dal balconcino del vagone di coda di un trenino del Far West durante la rivista 'Gran Baldoria', di Garinei e Giovannini, le cui musiche erano in gran parte di Gorni Kramer.

"Era una rivista curiosissima, forse ispirata a un'altra rivista con molto jazz di qualche anno prima, 'Zabum', che aveva come star Vittorio De Sica", ha detto Paolo Limiti: "Tra l'altro ne faceva parte anche Elsa Merlini, un'attrice bravissima del periodo dei telefoni bianchi, capace di fare ruoli brillantissimi e drammatici… Comunque, 'Gran Baldoria' non fu un trionfo nel senso popolare: non mosse la folla come le Bluebells, ma ottenne consensi presso i critici e il pubblico più colto". Qualche tempo dopo i Cetra portarono il brano anche al cinema, nel film 'Il microfono è vostro', ispirato alla nota trasmissione radiofonica condotta da Nunzio Filogamo.