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"Una sera del tempo di guerra, le finestre chiuse fin dal tramonto
per l'oscuramento, le strade buie, l'improvviso accendersi e spegnersi
di qualche pila, un ronzio di ricognitori nel cielo. Si sono appena spente
musiche e parole che parlano di 'battaglioni della morte creati per la
vita'. All'improvviso, come se dentro la radio fosse avvenuta una rivoluzione,
quattro voci si mettono a cantare: 'Il visconte di Castelfombrone, cui
Buglione fu antenat, ha sfidato il conte di Lomanto, ed il guanto gli
ha gettat!' Da dove venivano quelle apocopi, 'antenat' e 'gettat'? Dalle
follie irresistibili del 'Bertoldo'? Dai signori barbuti della vignette
di Giovanni Mosca? Il Quartetto Cetra entrò così nella nostra
vita: con quel guizzo di ironico sapore ottocentesco, con quella mazurca
nella quale si avvertiva una voglia segreta di swing". La
sera citata da Nascimbeni era quella dell'8 ottobre 1941. Il Quartetto,
accompagnato dall'Orchestra Zeme, aveva da poco accolto tra le sue fila
Virgilio Savona, studente al Conservatorio di Santa Cecilia. Savona, che
per amicizia aveva aiutato il gruppo precedentemente noto come Quartetto
Egie (all'interno del quale nessuno conosceva la musica) ad arrangiare
alcuni brani alla maniera degli americani Mills Brothers. All'abbandono
di Iacopo Iacomelli, Savona (inizialmente timoroso di compromettersi con
i suoi insegnanti del Conservatorio) gli subentrò. Dopo alcuni
spettacoli teatrali i quattro, ancora in formazione rigorosamente maschile
- Lucia Mannucci avrebbe sostituito Enrico De Angelis solo nel 1947 -
furono invitati ad esibirsi ai microfoni dell'Ente Italiano Audizioni
Radiofoniche (la RAI del tempo). In tale occasione cantarono 'Il visconte
di Castelfombrone', brano scritto da Angelo Nizza e Riccardo Morbelli,
una delle più celebri coppie della radiofonia italiana. Il pezzo
aveva fatto parte di un loro seguitissimo show radiofonico, quello legato
al concorso a premi che rese celebre l'introvabile figurina del Feroce
Saladino.
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